MEDAGLIONE, Pittore del
Ceramografo corinzio, la cui attività, riconosciuta e studiata dall'Amyx, cominciò negli anni di passaggio fra il Corinzio Arcaico e Medio, e continuò almeno per tutto il primo venticinquennio del VI sec. a. C. Il nome, datogli dall'Amyx, deriva da una kỳlix al Museum of Fine Arts di Boston (MFA 12.422 = Payne, Necrocorinthia, n. 998), che ha nel tondo una bella testa femminile disegnata a linea di contorno, che è stata frequentemente riprodotta. Ha dipinto vasi di varie forme, usando la tecnica a figure nere e la linea di contorno. Opere giovanili, dipinte intorno al 6oo a. C., sono per l'Amyx, due lekànai con gorgonèion, a Londra (British Museum 61.4-25.45 e 61.4-25.46: quest'ultima è il più antico vaso attribuitogli), già avvicinate dal Payne e attribuite dal Benson al Pittore del Gorgoneion; una oinochòe a lungo collo al Museo Nazionale di Palermo (Payne, n. 1095). In queste il pittore si mostra già buon artista, che sa dare al fregio animale varietà attraverso un repertorio svariato e l'uso delle "novità" decorative. Non solo ha ripreso i "danzatori panciuti" del Corinzio Arcaico (v. corinzi, vasi), ma è uno dei primi ceramografi corinzi ad usare il gruppo di tre animali, cioè l'animale domestico attaccato da due fiere (lekàne, British Museum 61.4-25.45, con due leoni che attaccano. un cinghiale) e la scena di banchetto (sulla stessa lekàne, sotto l'ansa): sono due soggetti che entrano nel repertorio decorativo della ceramica corinzia solo intorno al 6oo a. C.
Alla maturità del pittore appartengono un piatto e una kotỳle frammentarî di Corinto (Corinto KP 247; KP 2324); quattro kỳlikes (Boston MFA 12.422; Atene MN 641; 642; 643: quest'ultima è il più recente dei vasi di questo gruppo). Due crateri, a Copenaghen (MN 9075) e a Londra (British Museum B. 44), rappresentano il passaggio fra i due gruppi.
Varî ceramografi del primo venticinquennio del VI sec. a. C. mostrano l'influenza del Pittore del M.: il Pittore di Bruxelles A 2182, più rozzo e scadente, a cui sono attribuite tre kỳlikes, quella a cui deve il nome e due a Corinto (CP 2464; T-3224); il Pittore di Memnon; il Pittore delle Sfingi Esili; il Pittore di Nîmes.
L'influsso del Pittore del M. è evidente anche su un gruppo di quattro vasi del Corinzio Tardo, decorati con uno o più animali entro metopa - una lèkythos (Berlino F 1148) e tre anfore (Londra, British Museum B 19; Parigi, Louvre E 650; Siracusa, Museo Naz. 52614) -. Furono dipinti da uno stesso pittore, al quale l'Amyx ha dato il nome di Pittore della Lèkythos di Berlino. I quattro vasi sono in alcuni particolari così vicini al Pittore del M. da rendere possibile l'ipotesi suggerita dall'Amyx, che possano rappresentare la produzione più recente. In tal caso egli sarebbe stato attivo anche nel secondo venticinquennio del VI sec. a. C.
Il pittore è uno dei buoni ceramografi della sua epoca: i suoi animali sono eleganti e robusti, disegnati con cura, senza quei manierismi che segnano, già nel Corinzio Medio, la decadenza del fregio corinzio orientalizzante.
Bibl.: D. A. Amyx, The Medaillon Painter, in Am. Journ. Arch., LXV, 1961, p. i ss.