ALTALENA, Pittore dell' (Swing Painter)
Ceramografo attico a figure nere; deriva il nome dall'altalena su cui si culla una fanciulla in una scena dipinta sull'anfora di Boston n. 98.918. Al pittore, attivo poco prima della metà e nel terzo quarto del VI sec. a. C., e forse allievo del Pittore di Princeton, sono attribuiti oltre cento vasi, nella massima parte anfore. Ciò che caratterizza il suo stile, di contro alla simmetria, alla sobrietà ed alla normalità delle pitture raccolte in un gruppo E, sono l'inorganicità dell'anatomia, la stranezza dei ritocchi, i soggetti poco comuni e le figure che appaiono come intontite. Ricordiamo, tra le anfore (quelle di tipo A ed a collo distinto sono più elaborate di quelle di tipo B) quella di Londra B 144, con una scena di vittoria ippica: un cavallo è montato da un giovane, vicino il vincitore ha un tripode in mano, mentre uno degli astanti annuncia: "Ha vinto il cavallo di Dysniketos"; quella di Monaco n. 1395, che reca dipinti, sulla faccia secondaria, alcuni uomini presso dei tripodi in un santuario; quella di Mende, con un giovane guerriero in procinto di salire su un carro, mentre un esperto riguarda i finimenti dell'attacco; quella di Leningrado n. 206, con donne che pesano il grano, e la loutrophòros di Eleusi con uomini che portano dìnoi e panieri.
Bibl: J. D. Beazley, in Ann. Brit. School Athens, XXXII, 1931-32, pp. 12-16; J. D. Beazley-F. Magi, La Raccolta Guglielmi nel Museo Gregoriano Etrusco, Città del Vaticano 1939, pp. 41-42; Webster-Charlton, Memoirs Manchester, LXXXIII, 1938, pp. 191-201; J. D. Beazley, Development, pp. 93 s.; id., Black-fig., pp. 304-310.