DIPYLON-ANFORA, Pittore della
Ceramografo attico, la cui personalità si è tentato di isolare tra i ceramografi che in età geometrica (v.) iniziano la grande tradizione figurativa dei vasi attici. La sua attività va fissata intorno alla metà del sec. VIII a. C. e può venir misurata in base alle otto opere che G. Nottbohm riunisce intorno alla grande anfora del Dipylon del Museo Naz. di Atene (CC 200; v. fig. 163). Questo ultimo vaso è uno dei più insigni documenti artistici dell'epoca per la sostenuta disciplina formale e per la leggera fantasia che tempera e umanizza quella sorta di sorvegliato intellettualismo che è alla base di tutta la corrente geometrica attica. Il Pittore della D.-Anfora si distingue per un senso ritmico particolarmente serrato ed elastico, apprezzabile nelle precise cesure e nelle severe rispondenze. Le sue figure umane appaiono tra le più vive e convincenti di quante se ne incontrano schizzate da pittori di età geometrica. I corpi di una consistente snellezza e armoniosamente scanditi vengono figurati in una peculiare posizione di tre quarti, che comunica loro infinite possibilità di aggruppamenti logici e di ben bilanciate simmetrie.
Bibl.: G. Nottbohm, in Jahrbuch, LVIII, 1943, p. 1, 11.