PERACHORA, Pittore di
2°. - Ceramografo corinzio, il migliore rappresentante di un gruppo di pittori che il Payne riunì nel Gruppo dei Guerrieri. Il nome deriva dai frammenti di una bella kotöle dal tempio di Hera Akraia, a Perachora. Il pittore ha dipinto vari aröballoi.
L'Amyx gli attribuì nel 1943 un aröballos da Rodi. Tre altri aröballoi (a Tarquinia, L'Aia, New York), avvicinati con incertezze dal Benson, gli appartengono sicuramente. Nuove attribuzioni dell'Aniyx sono: una oinochòe a larga base a Patrasso e varî aröballoi, a Corinto (CP 2340); a Mykonos; a Londra, British Museum (1922.10-17.1); a Oxford (GP 127.3); a Parigi, Louvre (E 522; E 580; E 580 (1); E 532; E 605). Soggetti favoriti del pittore sono la lotta fra due guerrieri, cavalli, cavalieri, pantere, sfingi, cigni. Uno degli aröballoi del Louvre (E 580) ha un ardito cavaliere in veduta frontale, uno dei primi della lunga serie di cavalieri in questo schema nella pittura e scultura greca.
È uno dei pittori corinzi più influenti del Corinzio Arcaico (circa 620-15 al 595 a. C.: v. corinzi, vasi). La sua influenza si può notare nella produzione corinzia contemporanea, per esempio su un gruppo di alàbastra riuniti dall'Amyx (Herakleion di Creta n. 7789; Delo B 6487; Bonn 32 A), dipinti da uno stesso pittore.
Bibl.: H. Payne, Necrocorinthia, Oxford 1931, p. 288, nn. 492-494, 495, 501, 513; id., Perachora, I, Oxford 1940, p. 96, tav. 27, 5; D. A. Amyx, Corinthian Vases in the Hearst Collection at San Simeon, in Univers. of California Publications in Classical Archaeology, 1943, I, p. 231, nota 110; J. L. Benson, Geschichte d. Korinth. Vasen, Basilea 1953, p. 34, n. 45. - Delle nuove attribuzioni preannunziate dall'Amyx, sono pubblicate solo alcune: Ch. Dugas, Délos, X, tav. 29, 413; XVII, tav. 55, 15; C.V.A., Oxford 2, tav. 6; H. Payne, Necrocorinthia, cit., figg. 19 bis, 31.