AGRIGENTO, Pittore di
Ceramografo attico, operante circa il quinto decennio del V sec. a. C. Si tratta di un artista "prolifico", ineguale e trascuratissimo che rientra negli ultimi sviluppi del gruppo del Pittore di Pan (v.). J. D. Beazley lo avvicina al Pig-Painter e al Pittore di Leningrado: ma in realtà, in confronto al gusto ancora severo di questi due artisti, gran parte delle opere del Pittore di A. deve rientrare nella piena classicità. Il nome viene da un cratere a calice del museo di Agrigento, unico esempio di questa forma, di consueto solenne ed elaborata, nell'opera del nostro pittore. La forma prediletta appare invece il cratere a colonnette: ne sono elencati più di quaranta tra le circa settanta opere che gli attribuisce J. D. Beazley. Tra le più comuni e ripetute sono le figurazioni di kòmos: non mancano peraltro scene mitiche, fra cui tipica per la faticosa, ricalcata ripetizione, quella di Teseo e il Minotauro (Ermitage 801, Villa Giulia 14217, Napoli, Firenze).
Bibl: J. D. Beazley, Red-fig. in Am. Mus., p. 120; id., Vasenm. rot-fig., p. 242; id., Red-fig., p. 377.