BARCLAY, Pittore di
Ceramografo attico, la cui attività è da fissare intorno e immediatamente dopo la metà del V sec. a. C. È da riportare alla maniera classicistica del Pittore di Villa Giulia, da cui trae il gusto per un esasperato purismo lineare. Dipinge grandi vasi e sembra prediligere rappresentazioni di tono eroico e di contenuta compostezza, gruppi di divinità e partenze di guerrieri. In queste ultime si avvicina agli schemi e all'intonazione grandiosa del Pittore di Ettore evitando, peraltro, la nota sentimentale su cui appoggiano costantemente quest'ultimo e altri artisti del gruppo di Polygnotos. Nelle opere migliori il Pittore di B. mostra un gusto per il segno incisivo e modulato che s'inflette e si articola con efficacia senza mai cadere nella musicalità lineare troppo scoperta ed esclusiva di artisti, come il Pittore di Chicago e il Pittore della Phiale.
Bibl.: J. D. Beazley, C. V. A., Oxford, 1917, p. 39; id., Red-fig., p. 662.