BRISEIDE, Pittore di
Ceramografo attico della tecnica a figure rosse, attivo entro il terzo e quarto decennio del V sec. a. C. Paul Hartwig ne aveva intravisto la personalità includendo peraltro alcune sue opere nel composito "Meister mit dem Kahlkopf" che comprendeva anche opere del Pittore di Telephos. Il Pittore di B. è uno di quei notevoli artisti che costituiscono il gruppo dei migliori seguaci del Pittore di Brygos. La sua attività si svolge parallelamente a quella dei Pittori della Dokimasia, della Fonderia, di Castelgiorgio: ma forse più degli altri, e sino dalle sue prime opere, rivela una personalità di notevole autonomia e un suo accento ben differenziato. In lui gli echi del veemente temperamento del Pittore di Brygos si attutiscono in una sorta di classicità solida e ben costrutta. Alla scorrevolezza lineare e al trascendentale, convulso dinamismo del maestro, si sostituiscono forme ampie e terse, di un chiaro, pacato impianto monumentale. Le sue figure risultano nitidamente circoscritte e isolate - si veda la coppa E 76 del British Museum con la doppia figurazione di Briseide, che gli ha dato il nome. Anche nei momenti in cui l'argomento comporterebbe assonanze più profonde con i modi del Pittore di Brygos, come nel thìasos scatenato della coppa E 75 del British Museum, la personalità dell'artista si rivela perfettamente coerente e autonoma, con una maturità e una concentrazione che di rado incontriamo nel gruppo del Pittore di Brygos. La selvaggia danza a cui partecipa lo stesso Dioniso in costume trace, è resa con un'oggettività e un distacco che ne rendono in certo modo più espressiva la frenetica veemenza. Al contrario che nel Pittore di Brygos il furore, l'invasamento sono visti dal di fuori, senza partecipazione e senza abbandono. Questa reticenza che è già annuncio di una più misurata e serena visione classica è da considerare come l'apporto più consistente del Pittore di B., certamente già a contatto con altri artisti più evoluti e maturi spiritualmente. D'altra parte la stessa complessità delle influenze che egli si è trovato a subire e ad elaborare spiegano certe incertezze e certi grigiori della sua produzione media. J. D. Beazley attribuisce al pittore una cinquantina di opere, che comprendono grandi vasi e, in maggioranza, coppe.
Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig. in American Mus., p. 109; id., Vasenm. rotfig., p. 194; Red-fig., p. 266.