CHARMIDES, Pittore di
Ceramografo attico, attivo entro il secondo venticinquennio del V sec. a. C. La sua opera è costituita da vasi di modeste proporzioni, per lo più anfore nolane, in cui il nome di Charmides ritorna con una certa frequenza. Le rappresentazioni sono in generale assai semplici e poco ambiziose, costituite per lo più da figure isolate riferentisi a inseguimenti d'amore, Eroti volanti e plananti e simili motivi: e che questo rappresenti il limite delle possibilità dell'artista indicano tentativi sporadici e mal riusciti, quali il Giudizio di Paride nell'anfora nolana del British Museum E 289, faticosa accumulazione di figure mal collegate e mal bilanciate. Il pittore raggiunge invece effetti di fresca immediatezza in figurazioni più semplici e rapide: e questo malgrado certe durezze nel disegno palesi specialmente nella struttura rigida, non articolata dei corpi e nel pesante, ingenuo rendimento del volo librato di Eros. Assai singolare una rappresentazione di Eracle e Geras improntata di una sorta di sorridente umanità in confronto alla peculiare crudezza delle figurazioni del Pittore di Geras. Invece di quel carattere di avvilente, quasi repulsiva decadenza fisica che sembra anche implicare il crollo di ogni decenza morale, la figura di Geras appare rivestita dell'aspetto bonario e scherzoso di un barbuto folletto che guizza agilmente dinanzi all'eroe.
Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig. in American Mus., p. 74; id., Vasenm. rotfig., p. 129; id., Red-fig., p. 440.