CLIO, Pittore di
Ceramografo attico, operante circa il terzo venticinquennio del V sec. a. C. Dipinse grandi vasi e anfore nolane in un linguaggio formale contenuto e statico che contrasta con la passionalità un poco rugiadosa del gruppo policleteo. Il nome è preso dal cratere a campana di Berlino 2401 con figurazioni di Apollo e Muse che è forse il suo capolavoro per la quieta e raccolta dignità delle figure. Lo stesso accento fermo e distaccato si intende anche nelle sue opere minori, anfore nolane più frettolosamente dipinte, in cui accanto alle solenni figure di muse e ninfe, appaiono amazzoni a cavallo in schemi comuni al momento artistico. J. D. Beazley nell'elencare le circa venti opere attribuite a questo artista pone il quesito se esso sia da identificare con il Pittore di Atene 1943.
Bibl.: J. D. Beazley, Vasenm. rotfig., p. 402; id., Red-fig., p. 671.