DARIO, Pittore di (o Pittore dei Persiani)
Il ceramografo più importante del gruppo àpulo dell'inizio dell'ultimo venticinquennio del IV sec. a. C. che produsse vasi di grandi dimensioni (caratteristici i crateri a volute) dipinti in uno stile elaborato.
Il Pittore di D. prende il nome dal grande cratere a volute di Napoli (Furtwängler-Reichhold, tav. 88) con Dario tra i Persiani ed altri episodi laterali che si fanno risalire al contenuto di una tragedia greca, forse i Persiani di Eschilo. Questo vaso è tipico dello stile del maestro per la trattazione del soggetto, la composizione su tre registri, per la ricchezza della decorazione e per la profusione di colori aggiunti. Allo stesso pittore sono attribuiti anche altri giganteschi crateri a volute: quello col sacrificio dei prigionieri troiani (Furtwängler-Reichhold, tav. 89) quello con episodi di Medea (Furtwängler-Reichhold, tav. 90) e quello con la rappresentazione dell'Oltretomba (Furtwängler-Reichhold, tav. 10).
La personalità di questo ceramografo ebbe larga influenza sulle botteghe vascolari àpule sia presso i maestri autori di vasi monumentali, sia presso quelli che dettero prodotti più comuni, di serie e di dimensioni normali. Influssi dello stile del Pittore di D., o, forse meglio, della temperie stilistica da lui determinata, si manifestano anche nella coeva ceramografia campana (ad es. nella produzione del Gruppo A. P. Z., v.).
Bibl.: A. D. Trendall, Handbook to the Nicholson Museum2, Sydney 1948, p. 325 ss.; A. Rocco, in Arch. Class., V, 1963, p. 170 ss.; A. D. Trendall, Vasi antichi dipinti del Vaticano. Vasi italioti ed etruschi a figure rosse, I, Città del Vaticano 1953, p. 70; II, 1955, p. 101 e passim.