DEEPDENE, Pittore di
Ceramografo attico, attivo entro gli ultimi decennî del V sec. a. C. Il nome gli viene da un'anfora monumentale un tempo della Collezione Hope a Deepdene, ora a Los Angeles, opera elaborata e quasi anacronistica per la forma, i fregi, le figure agghindate e gravi. Del resto, nel pittore rimane, accanto a forme libere e sciolte, un gusto arcaizzante apprezzabile anche nella fedeltà al mantello obliquo nel costume femminile, di cui ripete con insistenza le rigide code appuntite. Il Pittore di D. non possiede una personalità dominante e forse neppure fortemente distintiva. I. D. Beazley si limita a rilevarne certa capacità di ottenere larghi effetti decorativi. Alcune sue opere più antiche ricordano le forme del Pittore di Syriskos e del Pittore di Copenaghen. Il segno scorrevole e un poco incerto del pittore sembra più a suo agio quando sviluppa ampie cadenze di drappeggi femminili che non nei nudi virili, dove si richiede una definizione più precisa e una scanditura più stringata. Ne risulta quindi certa debolezza nelle figure eroiche dai corpi fragili e dal busto allungato e sottile.
Un frammento di un piccolo cratere a volute dell'Acropoli, n. 762, attribuito al Pittore di D., porta l'insolito nome di vasaio Oreibelos.
Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig. in Am. Mus., p. 194; id., Vas. Pol., p. 30; id., Vasenm. rotfig., p. 293; id., Red-fig., p. 326.