EKPHANTOS, Pittore di (Ekphantosmaler)
Ceramografo corinzio, attivo fra il 650 e il 630 circa a. C., al quale il Benson attribuisce alcuni dei migliori pezzi della ceramica del Tardo Protocorinzio a decorazione policroma: l'òlpe Chigi (Roma, Villa Giulia n. 22697, da Formello presso Veio), l'arỳballos Macmillan (Londra, British Museum n. 89.4-18.1, da Tebe), quello di Berlino a testa leonina (F 336) e un frammento da Egina (Kraiker n. 348), troppo piccolo per una sicura attribuzione. Gli stretti rapporti fra i primi tre vasi erano già stati riconosciuti da varî studiosi.
Il Benson chiama il ceramografo Pittore di E. perché lo identifica o con il leggendario pittore corinzio ricordato da Plinio (Nat. hist., xxxv, 16), o con un ceramografo da lui influenzato. Questa ipotesi non ha prove in suo favore, né vi è ragione di adottare un nome quasi sicuramente inesatto. Il Pittore di E. è conosciuto anche come Pittore Macmillan (v.), ma, più comunemente, è detto Pittore dell'Olpe Chigi (o Pittore della Brocca Chigi, o, semplicemente, Pittore Chigi).
Per i vasi elencati sopra e altri appartenenti allo stesso gruppo v. olpe chigi, pittore della.
Bibl.: J. L. Benson, Geschichte d. korinth. Vasen, Basilea 1953, pp. 16, n. 18; 18, n. 15; id., Some Notes on Corinthian Vase Painters, in Amer. Journ. Arch., LX, 1956, p. 220.