ERLENMEYER, Pittore di
Ceramografo corinzio, chiamato così dal nome del proprietario di un alàbastron a Basilea. Il Benson ha riunito sotto questo nome quattro grandi alàbastra, due in possesso privato a Basilea (sfinge ad ali spiegate; leone alato ad ali spiegate), uno al Louvre, CA 1796 (pantera alata ad ali spiegate), e uno a Heidelberg. La produzione del Pittore dei Leoni Alati (v.) sarebbe una tarda fase del Pittore di Erlenmeyer. Due alàbastra a Berkeley, California (8/3303) e a Leida (i, 1926/1.2) con un gallo gigantesco, e, forse, un terzo a Firenze sono vicini allo stile del pittore. Su tutti questi vasi un unico vigoroso animale avvolge con le ampie ali la superficie curva del vaso. Il campo del dipinto non è limitato da linee. Il riempitivo ha perduto spesso la originaria forma della rosetta: sono macchie di vernice, dalle forme più svariate, con ricca incisione interna, che riempiono gli spazî liberi, ma non nascondono mai il motivo figurato. La composizione ardita, le proporzioni vigorose degli animali, fantastici o reali, l'abilità con cui furono adattati alla superficie curva, la finezza e sicura eleganza dell'incisione, l'abbondante uso del rosso, che contrasta felicemente con la vernice nera, i ritocchi bianchi, mettono la produzione del pittore fra i più begli esempî, per tecnica e disegno, della produzione corinzia del primo venticinquennio del VI sec. a. C. (Corinzio Medio).
Bibl.: J. L. Benson, Geschichte d. korinth. Vasen, Basilea 1953, p. 41, n. 64; id., Some Notes on Corinthian Vase-Painters, in Am. Jurn. Arch., LX, 1956, p. 225. Da aggiungere (attribuzione Amyx): Herakleion 7772 e 7773; Louvre CA 3333; Marsiglia, Mus. Borély 7521 e i due alàbastra Payne, nn. 795 e 796.