ETTORE, Pittore di
Ceramografo attico, operante intorno alla metà del V sec. a. C. Appartiene alla cerchia di Polygnotos, e rappresenta anzi, nel gruppo più vicino al maestro, la figura più nobile ed austera. Nei circa quindici vasi, tutti di grandi proporzioni e con figurazioni ampie ed elaborate, che gli vengono attribuiti da J. D. Beazley, ritornano con frequenza i due temi fondamentali della triade eleusina e del congedo del guerriero. Da una versione di quest'ultimo motivo contrassegnata con i nomi di Ettore, Priamo, Ecuba, di particolare intensità ed elevatezza di tono, è venuto il nome. Si tratta, come è evidente, di temi tra i più comuni e ripetuti, ma che pure trovano nel Pittore di E. un approfondimento e un'eloquenza contenuta e vibrante. In questo modo il Pittore di E., di temperamento raccolto ed austero, riesce a far sentire la sua nota distintiva accanto alla vitalità multiforme e al pathos traboccante di Polygnotos. Gli atteggiamenti così comuni verso la metà del secolo, di una sospensione spirituale, di una staticità grave e raccolta, appaiono in lui spogli e incisivi: le preoccupazioni dell'artista sono tutte di ordine morale, eroico ed ascetico. E questa concentrazione così esigente ed esclusiva si esprime in figure agghiacciate e solenni, schive di ogni suggestione drammatica, di qualsiasi inflessione emotiva: mentre il movimento, nelle rare figure in cui è indicato, risulta una sorta di controsenso, un compromesso penoso e inutile.
Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig. in Am. Mus., p. 171; id., Vasenm. rotfig., p. 395; id., Red-fig., p. 684.