EUAICHME, Pittore di
Ceramografo attico, attivo entro il secondo venticinquennio del V sec. a. C. È classificato tra i continuatori della tarda opera di Douris. In effetti tale dipendenza, anche se intesa nel piano di uno sviluppo che partecipa del diverso tono dei tempi, non spiega che parzialmente la figura del Pittore di Euaichme. Il linguaggio di Douris e dei suoi seguaci si ritrova in lui amplificato e come liberato: modi e figure ricondotti su un piano di concisione monumentale di cui la tradizione è da ricercare piuttosto nei pittori di grandi vasi. Sua forma preferita è lo sköphos che nel suo aspetto definitivo appare come un vaso di sagoma quieta e senza tensione, con ampie pareti che suggeriscono figurazioni significative e concentrate. Il quasi contemporaneo Pittore Lewis, nel fissare la forma canonica dello sköphos e le possibilità espressive di una decorazione semplificata, deve aver fornito al Pittore di E. uno strumento prezioso per il rendimento di brevi scene drammatiche, per lo più limitate a due figure. La personalità del Pittore di E. in confronto all'atmosfera concitata di inseguimenti d'amore del Pittore Lewis, si rivela in una serie di immagini più statiche, che nel dialogato di tono elevatissimo, suggeriscono vicende drammatiche. Così nelle pareti dei suoi sköphoi gravi figure eroiche, in parte a noi malnote quali Nestore, Astyoche, si affrontano, fisse in atti statuari di viva eloquenza e suggestione evocativa. Assai meno felici le coppe del Pittore di E. in cui la stessa passione per la compostezza, la concisione, il dialogato, costituiscono altrettanti ostacoli alla fluidità dell'esposizione continua.
Bibl.: J. D. Beazley, Vasenm. rotfig., p. 268; H. W. R. Smith, Der Lewismaler, Lipsia 1939, p. 8; J. D. Beazley, Red-fig., p. 524.