EUAION, Pittore di
Ceramografo attico, attivo intorno alla metà del V sec. a. C. Il nome E., preso da un'acclamazione sulla coppa del Louvre G. 401, appare peraltro ripetuto abbastanza di frequente in opere attribuite ad altri maestri. Il Pittore di E. appartiene al gruppo degli artisti accademici di cui l'esponente principale è il Pittore di Villa Giulia. Naturalmente questa classificazione non implica che una predilezione per atteggiamenti statici e contenuti, unitamente a un gusto per contorni nitidi e cristallini, senza altre apprezzabili dipendenze tra i due artisti. Si tratta di una posizione di spirito tipicamente classica, in antitesi precisa tanto alla gonfiezza retorica dei pittori del così detto stile nobile - Pittori di Boreas, di Bologna - come al facile pathos di Polygnotos e dei suoi.
Il Pittore di E. dipinge quasi unicamente coppe: che anzi un particolare momento nello sviluppo strutturale di questo tipo di vaso va legato, secondo H. Bloesch, alla sua peculiare personalità. Ugualmente dal punto di vista puramente figurativo il Pittore di E., anche se non dotato di un temperamento vistoso e affermativo, realizza un tipo di decorazione ben bilanciata e armoniosa che rimarrà tipica per la metà del V secolo. Nell'opera pittorica dell'artista predominano scene di palestra, guerrieri che si armano, storie di giovani eroi e simili. E indubbiamente il tema centrale e favorito è il nudo virile isolato e studiato con particolare amore. Si ha spesso l'impressione che ognuna di quelle lunghe figure flessibili, così sottilmente e armoniosamente articolate, rappresentino un problema in se stesse, tanto risultano complete e isolate. In definitiva un vero interesse compositivo manca, o almeno appare sottoposto alla creazione di figure di carattere quasi statuario, isolate e circoscritte in atteggiamenti che sembrano rispondere più di quelle di qualsiasi altro dei pittori contemporanei, alle ricerche della grande plastica contemporanea.
Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig., in Am. Mus., p. 157; id., Vasenm. rotfig., p. 355; id., Vas. Pol., p. 46; K. A. Neugebauer, in Berliner Museum, LVII, 1936, 27; H. Bloesch, in Formen attischer Schalen, 1943, 138; J. D. Beazley, Red-fig., p. 526.