JENA, Pittore di
JENA, Pittore di. − Ceramografo attico. Il ritrovamento, avvenuto ad Atene verso la metà del secolo scorso, dell'officina di un antico vasaio ha permesso di enucleare, dalla congerie dei prodotti trovati (quasi tutti frammentarî), la personalità di questo pittore che ha derivato il nome dal luogo di conservazione della più gran parte dei suoi vasi. La sua attività si è svolta ad Atene, nella scia di Meidias, al principio del IV sec. a. C., ma suoi prodotti sono stati ritrovati in Etruria e in Crimea e, del resto, non sono poche le affinità fra il suo stile e quello detto di Kerč, il quale tuttavia è alquanto più tardo. La forma preferita dal Pittore di J. è la coppa, e i soggetti prevalenti sono quelli inerenti a Dioniso, Apollo, Eracle oppure alla palestra o ai banchetti. Nella sua produzione si notano disuguaglianze qualitative, ma nei vasi migliori è notevole il disegno semplice e fluente, schivo di artifici e leziosità care a tanti altri ceramografi contemporanei.
Tra i vasi più importanti sono da ricordare la coppa di Jena (390) con Afrodite che tiene sulle ginocchia Eros che suona la lyra; la coppa di Jena (392) con Eracle nel giardino delle Esperidi; la coppa di Ensérune (Mon. Piot, xxvii, t. 4-5) con Cefalo e Prokris; la coppa di Marzabotto (P. Ducati, Misa, p. 21) con Dioniso ed Eracle; la coppa del Museo Gregoriano (Mus. Greg., ii, t. 76, 2) con Trittolemo: la hydrìa di Berlino (3768) con Paride ed Elena.
Insieme a questi vasi furono rinvenuti vari altri frammenti, attribuiti ad un Pittore detto di Diomede da una coppa del museo di Oxford (1931, 19) in cui è raffigurato il ratto del Palladio: non è da escludere che si tratti di opere del Pittore di J., con il quale pertanto il Pittore di Diomede andrebbe identificato.
Bibl.: Per lo scavo v.: Arch. Zeit., 1857, p. 106; W. Hahland, Vasen und Meidias, Lipsia 1930, p. 20 e s.; J. D. Beazley, Red-fig., p. 880; G. M. A. Richter, Attic Red-fig. Vases, New Haven 1945, p. 158.