KARLSRUHE, Pittore di
Ceramografo attico, attivo circa la metà del V sec. a. C. Dipinge piccoli vasi, in preferenza lèkythoi a figure rosse e a fondo bianco, e coppe apode; vale a dire vasi a decorazione estremamente semplificata, di solito ridotta a una sola figura: una Nike, o Eos, o una donna fuggente. Le immagini, rapidamente segnate con ampî panneggi sventagliati, hanno alle volte una modesta freschezza: tuttavia i motivi sono estremamente limitati e considerando il gran numero di opere attribuite al maestro da J. D. Beazley, le ripetizioni sono frequenti e stucchevoli. Cosicché, in definitiva, lo stesso studioso si mostra propenso a distaccare dall'opera del Pittore di K. almeno il coperchio a fondo bianco della singolarissima coppa coperta di Boston 00.356, in cui la figurazione tersa e come sospesa di Apollo e una Musa, sembra opera troppo meditata e raccolta per le cadenze scorrevoli e facilone del nostro artista.
Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig. in American Mus., p. 139; id., Vasenm. rotfig., p. 326; C. H. E. Haspels, Attic Black Lekythoi, Parigi 1936, p. 180; J. D. Beazley, Red-fig., p. 508; G. M. A. Richter, Attic Red-Figured Vases, New Haven 1945, p. 114.