LEWIS, Pittore di
Ceramografo attico che deriva il suo nome da uno skỳphos della collezione del Corpus Cristi College a Cambridge, proveniente dalla raccolta Lewis, decorata con il mito di Eos e Tithonos. Poiché in due altri skỳphoi, uno di Baltimora e uno di Tubinga, appare la firma Polygnotos egrapsen ...gnotos ....apsen, sappiamo il suo nome, che è del resto comune ad altri tre ceramografi, per cui lo si può anche chiamare Polygnotos II, lasciando il nome di Polygnotos I al compagno del Pittore di Achille, scolaro del Pittore dei Niobidi, il quale è tuttavia più giovane di Polygnotos Il; mentre Polygnotos III si identifica, per una firma, con il Pittore di Nausicaa. Una coppa di Monaco (2585) farebbe pensare alla esistenza anche di un Polygnotos IV. La maggior parte dei suoi prodotti, esclusivamente skỳphoi, proviene da centri archeologici italiani, ma qualche esemplare è stato trovato anche ad Atene. Egli è attivo verso, o poco prima, la metà del V sec. a. C. Tra i soggetti rappresentati si notano figure isolate di divinità come Zeus e Atena nelle due facce dello skỳphos di Lipsia T 639, Atena in quello dell'Acropoli n. 508, Aglauros in quello dell'Acropoli n. 509; gruppi di due o tre divinità come Hera e Nike sul vaso di Berlino n. 2317, Atena e Teseo in quello di Vienna 1773, un giovane armato che insegue una fanciulla nel vaso firmato di Baltimora, Iride che porta Hermes a Zeus nello skỳphos di Tubinga, ecc.
Vi sono alcune particolarità che fanno agevolmente identificare le opere di questo ceramografo, come la tranquillità delle azioni, la spazialità degli aggruppamenti, le scene di inseguimento che si svolgono sulle due facce del vaso, per cui una figura del lato A insegue la figura del lato B, un particolare modo di rendere gli occhi, specie nel suo periodo tardo, mediante due tratti per il sopracciglio e un trattino curvo per il bulbo.
Bibl.: H. R. W. Smith, Der Lewismaler, Lipsia 1939; R. Bianchi Bandinelli, in La Critica d'Arte, V, 1940, XXIII-XXIV, p. 7; J. D. Beazley, Red-fig., p. 516 ss.; G. M. A. Richter, Attic Red-Figured Vases, New Haven 1945, p. 112.
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