SOTADES, Pittore di
Ceramografo attico operante intorno alla metà del V sec. a. C. Anche se costretta entro i limiti di piccoli e fragilissimi vasi, la sua produzione ha dato documenti tra i più intensi e più raffinati della prima classicità. Al pittore vengono assegnate un certo numero di opere firmate dal vasaio Sotades (v.). E ancora una volta il parallelismo tra l'estrema raffinatezza tecnica dei prodotti e l'aerea fantasia delle pitture appare così intenso ed essenziale da indurre alcuni studiosi a proporre addirittura l'identificazione delle due personalità, del ceramista e del pittore. E indubbiamente tra i due dovette esistere uno strettissimo legame, vista anche la similarità degli atteggiamenti e della incessante ricerca di forme nuove e raffinatissime.
L'opera del pittore comprende alcune coppe a fondo bianco (British Museuni D 5 e D 6) di un tipo fragile e curatissimo, uno squisito kàntharos a Goluchow, un astragalo e un certo numero di fantasiosi vasi plastici. Nel campo più decisamente pittorico delle coppe a fondo bianco il pittore rende con grafia sottile e vivida lo squisito idillio della fanciulla che raccoglie mele da un albero, protendendosi sulla punta dei piedi e le vesti raccolte, o il misterioso mondo sotterraneo di Polyidos. Più frequenti sono temi d'inseguimento con figure tenui e nervose posate come uccelli in volanti falcate piene di slancio e di senso ritmico: o la fiabesca danza delle Nuvole, aeree creature che si muovono in sospese cadenze, più lievi che le foglie morte su un filo di vento. Anche nei temi mitici, come le storie di Erittonio, il pittore sa ritrovare un peculiare senso di freschezza e di umanità. Il mondo degli dèi e dei mostri non possiede oscurità o terrori, ma ha invece una sorta di fiabesca immediatezza e la cristallina freschezza di visione di un fanciullo. Lo stesso senso di lieve danza, di fughe appassionate e impetuose si ritrova nelle coppe apode e nella sua produzione più modesta.
In margine all'opera pittorica del maestro è possibile concentrare una vasta produzione in stretta dipendenza con i modi figurativi e le peculiari invenzioni formali dell'artista. Per gran parte di questa produzione, tra cui sono state distinte da I. D. Beazley alcune personalita minori, rimangono di uso costante i tipi di vasi caratteristici del pittore, le coppe apode e i raffinati vasi plastici dell'officina di Sotades.
Bibl.: L. Curtius, in Sitz. Heidelberger Akad., 1923, p. 4 ss.; E. Pfuhl, Mal. u. Zeichn., Monaco 1923, II, p. 544 ss.; A. Peredolskaia, in Ath. Mitt., LIII, 1928, p. 1 ss.; J. D. Beazley, Red-fig., p. 450 ss.; H. Hoffmann, Attic Red-figured Rhyta, Magonza 1962, p. 23 ss.