TESEO, Pittore di
Ceramografo attico a figure nere, operante nei due decennî intorno al 500 a. C. La sua personalità venne per primo intravista come quella del pittore più corretto e consapevole del variegato Gruppo dell'Airone Bianco costituito da P. Mingazzini. Si tratta infatti innanzi tutto di un pittore di skỳphoi e in secondo luogo di lèkythoi e occasionalmente di altri vasi. Il nome serve a indicare il predominante interesse di questo pittore per il racconto eroico che ha come protagonisti senza rivali Teseo ed Eracle. E questo mondo il pittore sa evocare con un linguaggio piano e schietto, lontano da ogni raffinatezza e allo stesso tempo con una nota di virile energia.
I temi del racconto sono in generale quelli di avventure eroiche, con nudi virili schietti e scabri, senza pieghevolezze, e con assenza quasi totale di figure femminili. Non mancano vigorosi tocchi di umorismo nelle curiose avventure di Eracle e di Helios. Mentre l'interesse narrativo lo induce a trattare storie remote e pittoresche, come quelle di Eracle che trae al guinzaglio come Cerbero un malinconico mostro femminile in cui alcuni riconoscono una Lamia (Acropoli, n. 1306), o l'incredibile duello tra un'amazzone montata su un leone e il favoloso, infantile drago dal corpo sferico scompartito in variopinte losanghe da Arlecchino nel museo di Boston (n. 99.523). Nell'estrema rarità di figure divine trova favore Dioniso e il mondo dionisiaco, con grande contorno di capri e di arieti. Mentre una estensione di questa stessa predilezione unita all'interesse vivissimo per le scene reali di ogni giorno è alla base delle figurazioni di Dioniso sul carro a forma di nave in uso nelle Antesterie. Indubbiamente il Pittore di T. ha fissato nuove norme per la decorazione degli skỳphoi: e della felicità di alcune sue "invenzioni" può far fede anche la frequenza delle repliche di alcune tra le scene più caratteristiche o meglio riuscite. Assai meno personale in confronto l'artista si rivela nella decorazione di lèkythoi e di coppe. Come decoratore di lèkythoi si affianca al Pittore di Atena, di poco più giovane e che resterà esclusivamente fedele a questo genere.
Bibl.: C. H. E. Haspels, Attic Black-figured Lekythoi, Parigi 1937, pp. 141; 249 ss.; J. D. Beazley, Black-fig., p. 518 ss.