TITYOS, Pittore di
Ceramografo etrusco che prende il nome da un'anfora a figure nere del cosiddetto Gruppo Pontico, col mito di Apollo e di T., nella Bibliothèque Nationale di Parigi.
Al pittore si attribuiscono una ventina di vasi che, pur appartenendo alla classe dei vasi pontici, come dimostra il fregio ornamentale col meandro alternato a stelle, hanno caratteri diversi da quelli dei vasi del Pittore di Paride. Infatti quest'ultimo è più vicino allo spirito greco nel movimento lento, ritmato delle sue teorie di figure, mentre il Pittore di T., pur modellandosi sul Pittore di Paride ed imitandolo, se ne distacca per la violenza esagerata del movimento e l'eccessiva rapidità di tocco. Il graffito perde l'accuratezza che aveva nei vasi più antichi del Pittore di Paride; le figure, prive di linee di contorno, vengono rese con pure macchie di colore. L'attività del Pittore di T. si può datare dal 530 al 520-510 a. C. per la stilizzazione a cannello delle pieghe che si ritrovano uguali nel Tesoro dei Sifni e nei vasi del Gruppo di La Tolfa. Con questi ultimi vasi il Pittore di T. ha in comune anche la particolare resa dell'attacco del braccio.
Bibl.: T. Dohrn, Die schwarzfig. etr. Vasen, Colonia 1955, p. 44.