VIENNA, Pittore di
Ceramografo attico operante intorno al 500 a. C. Sotto questo nome era stato raccolto un gruppo di opere estremamente vicine alla produzione di Euthymides, che un tempo venivano attribuite a lui stesso.
J. D. Beazley, aveva intravisto in esso l'antecedente più logico, il legamento necessario per lo svilupparsi di un artista come il Pittore di Berlino, che avrà un'importanza centrale per tutta la prima metà del V secolo. Al Pittore di V. erano atttribuite due famose e raffinatissime pelìkai che già A. Furtwängler aveva riunite sotto la paternità di Euthymides, l'una in Vienna con figurazioni di un Egistofonia, l'altra a Firenze con storie di Teseo. E. Langlotz gli avvicina uno skỳphos dell'Acropoli (n. 454) in cui peraltro le forme appaiono più elaborate e ricercate, senza quella chiarezza sicura e pacificata che appare nelle due pelikai. Nella seconda edizione della sua opera il Beazley è giunto addirittura a identificare il Pittore di V. col Pittore di Berlino.
Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig., p. 27; id., ediz. 1965, p. 196.
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