BONN, Pittore falisco di
Ceramografo, al quale si attribuiscono due stàmnoi falisci a figure rosse, uno dei quali, da cui deriva il nome al pittore, particolarmente interessante per la scena di battaglia, in cui sembra di poter riconoscere la prima rappresentazione di guerrieri galli nell'arte classica. La figura del giovane nudo ucciso, disteso sul dorso, trova riscontro nel sarcofago di Torre S. Severo (Orvieto). Essa è tipicamente etrusca, come confacente al gusto etrusco è il macabro particolare dell'avvoltoio che gli strappa le viscere. Il disegno manca dell'eleganza delle figure del gruppo di Diespater, cui per certi aspetti si avvicina, anche se è ancora retto da una linea a rilievo. Manca la decorazione floreale sotto le anse del vaso. Il pittore può appartenere al primo venticinquennio del IV sec. a. C.
Bibl.: J. D. Beazley, Etr. Vase-paint., pp. 96-102.