N[IKOSTHENES] , Pittore
Ammesso che la decorazione figurata della maggior parte delle anfore nicosteniche sembra dovuta ad una sola mano, e rilevando che accanto a questa unità di stile sembra di poter riconoscere in esse una stretta relazione tra forma e decorazione pittorica, è stata isolata da parte di J. D. Beazley una personalità artistica che, ad evitare confusioni con il Pittore di Nikosthenes a figure rosse, è chiamato il Pittore N. Non è forse esatto considerarlo un artista scialbo e trascurato, irritante per le ripetizioni e lo scarso interesse che egli prende alla decorazione figurata. Meglio si potrebbe dire che la sensibilità del Pittore N. è orientata prevalentemente e costantemente verso l'architettura del vaso, il sistema sintattico della decorazione nella sua alternanza di pieni e di vuoti, di fasce decorate e di zone nere. Le sue preoccupazioni sono quindi piuttosto di ordine tecnico che pittorico, e questo ha sentito anche J. D. Beazley nello schema di ordinamento della vasta e monotona produzione dell'artista; i suoi problemi sembrano esser tutti nel variare le posizioni e gli schemi di impiego dei fascioni decorativi, assegnando anche funzioni di protagonisti a determinati motivi di fiori di loto e palmette a catena.
La struttura metallica del vaso, con le sue numerose cesure orizzontali e le larghe anse laminate, resta sempre l'elemento dominante. Il sistema a fasce impone ad esempio anche nelle scene figurate lo sviluppo in lunghe zone di figurine minute come nelle coppe miniaturistiche. Sistema in realtà inadatto al "genere" dell'anfora e anzi in quel momento passato di moda anche nelle coppe. Si vedano d'altra parte gli infelicissimi tentativi del pittore di superare questa limitazione dando maggior sviluppo alla fascia figurata sino a disporre le figure su due scomparti orizzontali per modo che una costa a rilievo taglia a metà le figure.
Bibl.: E. Pfuhl, Malerei und Zeichnung, Monaco 1923, p. 291; J. C. Hoppin, Black-fig., pp. 177-293; J. D. Beazley, in Journ. Hell. Studies, LII, 1932, p. 20 ss.; id., Raccolta Guglielmi, Città del Vaticano 1939, p. 64; id., Red-fig., p. 104; H. Bloesch, Formen attischer Schalen, Berna 1943, pp. 9, 23, 62; J. D. Beazley, Development, p. 72; id., Black-fig., p. 217 ss.