Vedi PIXUNTE dell'anno: 1965 - 1996
PIXUNTE
Città dell'antica Lucania sull'omonima baia del Tirreno (oggi golfo di Policastro in provincia di Salerno), presso la foce del fiume, ch'ebbe lo stesso nome e lo porta ancora nella forma derivata dal latino (Buxentum Bussento).
Gli scrittori antichi, fra i quali Strabone (vi, 253) e Diodoro (xi, 59, 4), la dicono fondata da Micito mentre governava Reggio e Zancle (476-472 a. C.), ma sappiamo invece con certezza che preesisteva all'occupazione reggina, durata del resto meno di un decennio. Della sua vita più antica sono infatti documenti sicuri le monete incuse, emesse fra la seconda metà del VI sec. ed il principio del V. Con il tipo del toro sibaritico e il peso esse dimostrano che P. subì l'influsso di Sibari, e con la doppia leggenda ΣΙΡΙΝΟΣ-ΠΥ???SIM-48???ΟΕΣ ce la rivelano alleata di un'altra città, da credersi affine e non troppo lontana (v. sirino), mentre la forma non contratta, che danno del suo nome, può essere indizio di un precedente influsso ionico, forse di Siri.
Probabilmente di origine enotria, si sviluppò al contatto con le correnti culturali delle maggiori città italiote, volta a volta prevalenti nella regione, e della sua duplice natura di abitato indigeno e di temporanea colonia reggina resta l'eco in due contrastanti notizie di Stefano Bizantino (s. v. Πύξις e Πυξοῦς). Dopo la partenza dei coloni di Reggio sopravvisse forse indipendente, comunque nell'ombra almeno per noi, fin quando nel 194 a. C. i Romani vi dedussero una colonia, che rafforzarono qualche anno più tardi (Liv., xxxiii, 29, 4; xxxiv, 42, 6 e 45, 2; xxxix, 22, 4; Vell. Pat., i, 15; cfr. Pl., iii, 72).
P. non è stata finora trovata nè cercata: si afferma generalmente che non ve ne siano tracce e si preferisce senza ragioni collocarla sulla riva destra piuttosto che sulla sinistra del fiume, un paio di chilometri ad occidente dell'attuale Policastro, anzi che identificarla con questa, la cui pittoresca e turrita cinta di mura, benché in massima parte medievale, serba in parecchi punti resti antichi di diversa data e struttura.
Bibl.: J. Perret, Siris, Parigi 1941, passim, ov'è la bibl. anteriore anche per le monete (p. 21 ss.); J. Bérard, La colonisation grecque, Parigi 1941, p. 214; T. J. Dunbabin, The Western Greeks, Oxford 1948, pp. 153, 156, 199, 207, 356 s.; P. Zancani Montuoro, in Arch. Stor. Calabria e Lucania, XVIII, 1949, pp. 5 ss.; 13, n. 1 Per altri resti nelle adiacenze.