PKM
– Sigla di personal knowledge management. Struttura concettuale, o modello, applicabile alla conoscenza della persona. La gestione della conoscenza individuale è una problematica che richiama crescente attenzione a partire dai primi anni del 21° sec. ponendosi su un piano distinto, e a volte antitetico, rispetto al , focalizzato invece sulla conoscenza dell’impresa. Se la conoscenza è oggi un valore talmente importante che la nostra società viene chiamata , si comprende che affinché l’individuo possa pienamente realizzarsi, essa debba essere posta al centro delle sue aspirazioni e iniziative. I principi del PKM sono dovuti agli studi di Jason Friend e Carol Hixon dell’UCLA Anderson school of management di Los Angeles (1999) e successivamente a quelli di Paul Dorsey della Millikin university di Decatur (2000), in Illinois. Secondo questi autori i giovani, vivendo e lavorando nel nuovo millennio, si troveranno a dover usare le tecnologie come un’estensione di loro stessi per dominare l’esplosione dell’informazione e poterla utilizzare in modo efficiente. Occorre quindi che l’individuo sviluppi un insieme definito di 'abilità orientate alla risoluzione di problemi' (skills), le quali avranno sia una componente logica o concettuale sia una componente fisica e associata alla pratica. Dorsey definisce e sviluppa sette information skills: saper recuperare, valutare, organizzare, analizzare, presentare, securizzare l’informazione e collaborare attorno a essa. Numerosi studi e teorie si sono negli anni successivi ramificati dalla base iniziale per opera di diversi pensatori, ma l’impostazione di Dorsey e colleghi rimane attuale. Oggi, l’uomo 'che conosce' nell’ambito del suo PKM e l’uomo 'che apprende' nell’ambito del suo personal learning environment (v. PLE) dispone di strumenti digitali molto raffinati con i quali gestire la conoscenza personale avvalendosi delle potenzialità offerte dal web e dello scambio e condivisione di conoscenze possibili attraverso le reti sociali (v. ).