PLACIDO di Nonantola
Monaco benedettino del cenobio di Nonantola presso Modena, noto per avere scritto sulla fine del 1111 un libro dal titolo De honore Ecclesiae, col quale sosteneva la tesi pontificia nell'aspra lotta delle investiture che ferveva in quegli anni tra l'impero e il papato. L'opera è una delle più importanti ed efficaci fra le tante che furono composte in quell'occasione a sostegno dell'una o dell'altra parte in contesa: in essa le pretese della Chiesa secondo l'ideale gregoriano trovano un'abilissima sistemazione giuridica. La Chiesa, personificazione d'una collettività, vi è fatta capace di diritti e di azioni, di proprietà e di possesso; i beni, che ad essa pervengono, diventano inalienabilmente suoi e non esiste un dominio regio sul patrimonio ecclesiastico; pertanto solo il metropolita deve investire il vescovo dell'ufficio sacro e di tutto ciò che ad esso è inerente, né i re e i principi possono esercitare altro intervento che quello di confermare i privilegi e le regalie che eventualmente ai vescovi fossero state concesse da essi o dai loro predecessori.
Non poche delle idee di P. di N. trovarono ufficiale accettazione nel concordato di Worms che nel 1122 conchiuse la lotta delle investiture.
Bibl.: Ediz. curata ad L. Heinemann e E. Sackur, in Mon. Germ. Hist., Libelli de lite, II; R. Kayser, Placidus von N.: De honore Ecclesiae. Ein Beitrag zur Investiturstreites, Kiel 1888; A. Solmi, Stato e Chiesa negli scritti politici da Carlo Magno al Concordato di Worms (800-1122), Modena 1901.