FABRIS, Placido
Nacque a Pieve d'Alpago (Belluno) il 26 ag. 1802, da Francesco e Giacomina Bortoluzzi. L'attitudine per il disegno e la pittura si manifestò in lui assai precocemente: nel 1817 veniva premiato all'Accademia di belle arti di Venezia, ove era iscritto, per aver superato l'annuale saggio di copie dal rilievo, dalla statua, dalla stampa. Brillante allievo insieme con M. Grigoletti di T. Matteini, conseguì nuovi premi e segnalazioni da parte dell'Accademia negli anni 1819 ("per il disegno del nudo aggruppato") e 1822 ("nudo semplice, modello").
In stretto contatto con l'ambiente artisticoculturale gravitante attorno all'Accademia, ma sensibilmente aperto alle nuove istanze della pittura d'Oltralpe, attorno al terzo decennio manifestò episodiche inclinazioni di gusto per i "primitivi" veneti. Risale infatti al 1835 l'olio su tavola con la Madonna e il Bimbo (Belluno, Museo civico), ripreso da una celebre opera di Giovanni Bellini.L'autentica vocazione ed eccezionale predisposizione pittorica del F. si rivela nel ritratto più che nelle composizioni mitologiche che, esecutivamente perfette, appaiono però prive di una reale forza d'ispirazione come, ad esempio, Amore e Psiche, terminato nel 1845 (già nel Museo civico di Belluno, ma rubato nel 1973). Il ritratto di Germanico Bernardi (1836) e quello di Gaspare Craglietto (c. 1838), entrambi al Museo civico di Belluno, svelano invece una spiccata sensibilità, acutezza introspettiva e magistrale padronanza della tavolozza.
L'apporto culturale-formativo dell'Accademia, nel quale confluivano esperienze ingresiane e neoclassiche, si va qui stemperando sempre più chiaramente in suggestioni mediate dalle coeve ritrattistiche inglese e francese, che già avevano interessato lo stesso Matteini. Il F. non ignorò comunque anche la produzione di M. Grigoletti e quella del goriziano G. Tominz. Di quest'ultimo lo interessarono, sebbene non a fini emulativi, il temperamento e i legami con la contemporanea pittura viennese. Substrato culturale che emerge ad esempio nel Ritratto dei genitori (Venezia, Gallerie dell'Accademia), in cui la commossa partecipazione umana - velata da una lieve malinconia romantica - vivifica la splendida cromia.
Appartenenti alla sua maturità sono i ritratti di Alfonso Dendrini (Bassano del Grappa, Museo civico) e quello dei Coniugi Danieli (Venezia, Gallerie dell'Accademia): opere contrassegnate da una semplificazione dei fondali e da un più accentuato approfondimento psicologico. Risale a questa epoca il dipinto con Giustina e Ottavio Pagani-Cesa (pubbl. da Vizzuti, 1982, Un inedito ritratto ... : era in coll. priv. a Udine, ora è a Treviso, coll. priv.), eseguito sul finire del 1853: è opera di alto interesse, che dimostra il livello culturale - oltre che l'eccellenza tecnica - al quale il F. era giunto. Si assiste infatti a un'intensa focalizzazione umana degli effigiati e ad una resa pittorica libera da costrizioni grafiche.
L'artista ebbe larga fama e copiose richieste non solo da parte della committenza veneto-friulana; lavorò anche per lo zar Nicola I che gli ordinò la copia di un quadro dei Tiziano, eseguita nel 1847 (Copia tratta..., 1847). La sua infaticabile attività era parzialmente rivolta anche al restauro di antichi dipinti (Alvisi, 1860).
Non sono molte le opere che di lui oggi rimangono perché una parte, destinata ad un'importante esposizione all'estero, andò perduta a causa di un naufragio (Pellegrini, 1892). Il F., estremamente provato anche da tale grave perdita, morì a Venezia il 7 dic. 1859.
Fonti e Bibl.: P. Chevalier, Note su alcune produzioni di belle arti..., Venezia 1832, p. 171; Guida della I. R. Accademia di belle arti in Venezia, Venezia 1845, p. 7; Copia tratta da S. Giov. Battista di Tiziano, in IlGondoliere e l'Adria, XV (1847), pp. 566-570; P. Mugna, Delle scuole e degli uomini celebri di Belluno, Venezia 1858, p. 27; G. Alvisi, Storia di Belluno e sua provincia [1860], Brescia 1979, p. 762; I. Rossi, Ricordo delle due provincie di Treviso e Belluno, Feltre 1886, p. 131; G. Nicoletti, Catal. delle Rr. Gallerie di Venezia, Venezia 1887, pp. 275 s.; Belluno, Bibl. civica, ms. 514: F. Pellegrini, Catalogo degli artisti di Belluno e del suo territorio [1892], pp. 97 s.; Incremento del Museo civico di Belluno durante l'anno 1894, in L'Alpigiano, XI (1894), p. 28; A. Conti, Catal. delle Rr. Gallerie di Venezia, Venezia 1895, p. 60; F. Nani Mocenigo, Artisti veneziani del sec. XIX, Venezia 1898, p. 18; Museo civico di Bassano, P. M. Tua, Catal. dei dipinti del Museo, Sezioni Riunite, Bassano 1907, p. 19; A. Morassi, Lessico biografico degli artisti friulani e di quelli che nel Friuli operarono, in Forum Julii, IV (1914), 2, pp. 85 s.; N. Barbantini, Ilritratto venez. dell'Ottocento, Venezia 1923, p. 7; P. A. Corna, Diz. della storia dell'arte in Italia, Bergamo 1930, p. 357; A. M. Comanducci, I pittori italiani dell'Ottocento, Milano 1934, p. 211; L. Alpago Novello, Bibliografia retrospettiva, in Arch. stor. di Belluno, Feltre e Cadore, XI (1937), p. 839; V. Doglioni, Mostra di arte figurativa degli artisti bellunesi dell'Ottocento, Belluno 1949, pp. 31 ss.; F. Valcanover, Indice fotografico delle opere d'arte della città e provincia di Belluno, Venezia 1960, pp. 18 s.; G. M. Pilo, Pittura dell'Ottocento a Bassano, Bassano 1961, pp. 50 s.; A. Da Borso, Pittori bellunesi, in Arch. stor. di Belluno, Feltre e Cadore, XXXIX (1968), p. 54; S. Moschini Marconi, Gallerie dell'Accademia di Venezia. Opere d'arte dei secoli XVII, XVIII, XIX, Roma 1970, p. 203; G. Perocco, in Michelangelo Grigoletti e il suo tempo, Martellago 1971, p. 23; F. Vizzutti, Ilritratto di G. Bernardi di P. F., in Arch. stor. di Belluno, Feltre e Cadore, XLVIII (1977), pp. 148 ss.; G. Perocco, La pittura veneta dell'Ottocento, Milano 1977, p. 17; L. Magagnato - B. Passamani, IlMuseo civico di Bassano del Grappa. dipinti dal XIV al XX secolo, Vicenza 1978, p. 62; Venezia nell'età di Canova 1780-1830 (catal.), Venezia 1978, p. 258; G. Perocco, Ilmuseo d'arte moderna di Venezia, Venezia 1980, p. 13; F. Vizzutti, Un ined. ritratto di P. F. (e una divagazione), in Arch. stor. di Belluno, Feltre e Cadore, LIII (1982), pp. 98 ss.; Id., Pittori bellunesi del primo Ottocento, in Dolomiti, V (1982), pp. 26 ss.; M. Lucco, Catalogo del Museo civico di Belluno. I dipinti, Vicenza 1983, pp. 46 s.; G. De Bortoli - A. Moro - F. Vizzutti, Belluno storia architettura arte, Belluno 1984, p. 215; F. Vizzutti, Ritratti dal sec. XVI al sec. XIX, in Ricerche e studi in onore di L. Bentivoglio, Feltre 1985, pp. 274 s.; Id., Breve storia della pittura bellunese dal secolo XV al XIX secolo, Belluno 1986, pp. 47 s.; S. Marinelli-G. Mazzariol-F. Mazzocca, Il Veneto e l'Austria..., Milano 1989, pp. 58, 243-246; La pittura in Italia. L'Ottocento, Milano 1991, p. 815 e ad Indicem; U. Thieme-F. Becker, künstlerlexikon..., XI, pp. 170 s.; Diz. encicl. Bolaffi dei pittori e degli incis. ital., IV, Torino 1973, p. 261.