FALCONIO (Falconi), Placido
Nacque ad Asola (Mantova) nel 1530 circa. Nulla sappiamo della sua formazione musicale. Monaco benedettino cassinese, dal 1549 visse nel convento di S. Eufemia di Brescia, ove introdusse con C. Antegnati organaro, organista e compositore - e G. Pallavicino l'uso della stampa musicale. Dalla dedicatoria alla Psalmodia vespertina (Brescia, V. da Sabbio, 1579) si apprende infatti che "per cura del Falconi, di Costanzo Antegnati e di Giacomo Pallavicini, soggetti ambo ragguardevolissimi, furono da Venezia trasportatì i tipi musicali in grazia e giovamento degli studiosi di tal facoltà, che molti ve n'avea in quella città dì Brescia".
Apprezzato come autore di musica sacra, lasciò varie composizioni a più voci; padre G. B. Martini inserì nel primo volume del suo Saggio fondamentale pratico di contrappunto un suo Introito a cinque voci, ponendolo cosi nel novero dei "maestri dell'arte sopra del canto fermo". Specificamente il suddetto Introito è riportato da padre Martini come esempio di contrappunto "ad videndum", che, contrapposto al "contrappunto alla mente" (improvvisazione di soprani, contralti e tenori sul canto fermo intonato dai bassi), ne è la "trascrizione", volta ad ovviare l'incapacità dei cantori ad improvvisare.
A tergo del frontespizio dei Sacra responsoria Hebdomadae sanctae (Brescia, V. da Sabbio, 1580), invece della dedicatoria, si trovano istruzioni riguardanti l'esecuzione con voci diverse da quelle indicate, sotto forma di: "Avvertimento alli Studiosi Cantori", e precisamente: "Avertirete virtuosi discreti, che volendo cantar queste compositioni a voce mutata, massime nei versetti a duoi, quando il Soprano cantarà con il Contralto, all'hora bisognarà mutar il Soprano in Tenore all'ottava più basso, & l'Alto in Basso. Et quando occorrerà cantar un Terzo con il Soprano, l'Alto, & Tenore all'hora si mutarà il Soprano in Tenore & il Tenore in basso, & così facendo potrette serviri di queste mie fatiche quali esse sieno".
Il F. trascorse tutta la vita nel convento di Brescia, ove morì intorno al 1588.
Tra le sue opere si ricordano: Introitus et Alleluia per omnes festivitates totius anni cum quinque vocibus (Venezia, figli di A. Gardano, 1575) con dedica all'"Illustrissimo ac ReverendissimoD.D. Julio Feltrio de Ruvere Urbin"; Psalmodia vespertina ... tum plena tum pari voce prout cuique visum fuerit., quaternis vocibus decantanda, Cantus ad Diapason inferius in Tenorem mutato (Brescia, V. da Sabbio, 1579); Threni Hieremiae prophetae una cum psalmis Benedictus et Miserere, quaternis vocibus decantandi (ibid. 1580); Turbarum voces, quaternis vocibus decantandae, Ad reverendos patres Cassinates (ibid. 1580); Voces Christi cum tribus vocibus (ibid. 1580); Passio, quinque voces, Hebdomadae sanctae (Venezia 1580; perduto, ma citato da Fetis); Magnificat octo tonorum, primi versus, a quattro voci (Venezia, A. Gardano, 1588).
Ci sono pervenuti inoltre i seguenti mottetti, tutti manoscritti: Sancti tui a cinque voci; Exaltabo a quattro voci; Gloria Patri a quattro voci, Benedicam a cinque voci (Monaco, Staatsbibliothek), Sancti tui domini a cinque voci (Lipsia, Stadtbibliothek).
Compositore minore ma non insignificante nel panorama musicale del suo tempo, il F. si dedicò esclusivamente alla produzione polifonica di genere sacro, in cui lasciò testimonianza di grande perizia contrappuntistica.
Bibl.: G. B. Martini, Esemplare ossia Saggio fondamentale pratico di contrappunto sopra il canto fermo, I, Bologna 1774, p. 57; G. Gaspari, Catal. della Bibl. del Liceo musicale di Bologna, II, Bologna 1892, pp. 68, 218; Rèpértoire intern. des sources musicales, Einzeldrucke vor 1800, III, p. V; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, III, p. 180; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, III, p. 385; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 516; DieMusik in Gesch. und Gegenwart, III, col. 1470; Encicl. della musica Ricordi, II, p. 162; La Musica. Diz., I, p. 627; The New Grove Dict. of music and musicians, VI, p. 369.