ZURLA, Placido Maria
Cardinale, nacque a Legnago il 2 aprile 1769 e fu battezzato col nome di Giacinto Francesco; fece i suoi studî nel seminario di Verona e poi presso i barnabiti a Crema; nel 1787 entrò nel monastero camaldolese di S. Michele a Murano, dove si applicò dapprima a studî fisico-matematici e fu compagno del padre Mauro Cappellari, il futuro Gregorio XVI. Insegnò poi nel 1795 teologia ai suoi monaci e teologia morale nel seminario di Venezia nel 1815-1821; passò poi a Roma e rimase nel monastero di S. Gregorio al Celio; fu abate generale dell'ordine camaldolese; ordinò il Museo Borgiano di Propaganda Fide e la biblioteca del Collegio. Il 10 marzo 1823 fu creato da Pio VII cardinale e da Leone XII ebbe l'ufficio di cardinale vicario. Fu inoltre membro delle congregazioni di Propaganda e dell'Indice e prefetto di quelle della Residenza dei vescovi e degli studî. Fondò l'Accademia romana di S. Cecilia e procedette alla riorganizzazione delle circoscrizioni parrocchiali di Roma.
La sua fama scientifica è legata a opere geografiche: Sul Mappamondo di fra Mauro Camaldolese, Venezia 1806; Dissertazione intorno ai viaggi e scoperte settentrionali di Nicolò e Antonio fratelli Zeni, ivi 1808; Dei viaggi e scoperte di Alvise da Ca' da Mosto, patrizio veneto, ivi 1815; Di Marco Polo e degli altri viaggiatori italiani più illustri, ivi 1818-19; Dei vantaggi recati dalla religione cattolica alla geografia e scienze annesse; Sull'unità del soggeitto nel quadro della Trasfigurazione di Raffaele; Sull'opera di religioso argomento di Antonio Canova, Roma 1835; Memorie intorno la vita e gli studi del p. Lodovico Nachi camaldolese, Venezia 1838.
Bibl.: A. Grego, Il card. P. Z., Roma 1934; A. Zavaglio, Il card. P. Z., Crema 1935.