plebe
Si registra, in rima con Tebe e zebe (uniche rime in -ebe della Commedia), in If XXXII 13 Oh sovra tutte mal creata plebe, detto dei traditori.
Il valore spregiativo del termine è ben precisato dal Vellutello: " mal creata plebe chiama... la moltitudine de' traditori posti in questo ultimo cerchio, perché, sì come la plebe è la più vil generazione de la città, così questi sono i più vili et infami di tutti gli altri peccatori di questo Inferno, non essendo al mondo cosa più vituperosa et abominevole del tradimento ".