PLETORA (dal gr. πληϑώρη "pienezza")
Aumento della massa sanguigna senza modificazioni della costituzione chimica e morfologica del sangue.
Gli antichi medici ammettevano una "costituzione pletorica" caratterizzata dal colore rosso acceso della pelle e delle mucose, abbondanza di grasso, inturgidimento delle vene, e riferivano questi fatti all'esistenza negl'individui che li presentavano d'una quantità di sangue maggiore del normale. Oggidì è da ritenersi invece che le manifestazioni su ricordate siano da riferirsi a un anomalo funzionamento di alcuni organi (organi a secrezione interna), cui si accompagna un aumento permanente della pressione sanguigna, nonché alterazioni delle pareti vasali. Nello stato attuale delle nostre conoscenze, la pletora non rappresenta che uno stato transitorio che s'istituisce, per es., allorquando in un individuo si ha la brusca soppressione di perdite sanguigne, alle quali l'organismo si era abituato e alle quali esso reagiva con una aumentata attività degli organi formatori del sangue. Lo stesso fatto si verifica in seguito a trasfusioni di sangue in grande quantità, come pure in seguito all'amputazione, p. es., della coscia, previa fasciatura elastica dell'arto per respingere verso il centro tutto il sangue contenutovi. Nei casi su accennati lo stato pletorico è semplicemente transitorio, giacché, mediante i poteri regolatori di cui l'organismo dispone, la quantità del sangue viene sollecitamente ricondotta alla norma. La pletora può venire determinata sperimentalmente negli animali.
Si ritiene che in alcune condizioni morbose la massa liquida del sangue possa realmente essere maggiore per un aumento dell'acqua e consecutiva diluizione dei corpuscoli rossi e bianchi e delle sostanze sciolte nel siero. Questo aumento si dice pletora idremica (dal gr. ὕδωρ "acqua" e αἴμα "sangue") e si determina in tutti i casi in cui vi ha disordine del filtro renale con ritenzione di acqua nell'organismo, come nelle nefriti edematose, o in un passaggio maggiore d'acqua dai tessuti nel sangue, come nelle anemie da emorragia o da malattie degli organi formatori di sangue.