plorare
Ricorre solo nella Vita Nuova e nel Paradiso, col significato di " piangere ". E costruito intransitivamente, in Vn VII 6 20 di fuor mostro allegranza, I e dentro da lo core struggo e ploro, e VIII 4 2 Piangete, amanti, poi che piange Amore, / udendo qual cagion lui fa plorare.
Ha costrutto transitivo, e significato di " rimpiangere ", ricordare " nostalgicamente: con valore intensivo " (Mattalia), in Pd XX 62, dov'è ricordato Guglielmo d'Altavilla cui quella terra plora / che piagne Carlo e Federigo vivo: a questo sentimento si contrappone il " pianto che non è rimpianto, ma espressione di sofferenze " (Scartazzini-Vandelli) nei confronti di Carlo II d'Angiò e Federico II d'Aragona, espresso da piagne.