PLOZIO Gallo (L. Plotius Gallus)
Amico di C. Mario, aprì per primo una scuola di retorica latina in opposizione all'abitudine invalsa in Roma di porre la lingua e la letteratura greca a base degli studî d'eloquenza. La riforma caldeggiata, anche per motivi politici, dal partito democratico, ebbe grande successo, come attesta Cicerone (cfr. Suet., De rhet., 2). P. non partecipò alle lotte forensi, ma, a guisa dei logografi greci, scrisse orazioni per altre persone. Composta da lui fu l'accusa de vi contro M. Celio Rufo, che venne pronunciata da L. Sempronio Atratino.
Bibl.: Schanz-Hosius, GeEschichte der römischen Litteratur, Monaco 1927, I, p. 582.