TUCCA, Plozio (Plotius Tucca)
Il suo nome è strettamente associato con quello dei maggiori poeti augustei. Ma non sappiamo in quale campo della letteratura, della filologia o della filosofia egli esplicasse la sua attività. Fece i suoi studî nella scuola epicurea dei maestri greci Filodemo e Sirone, stanziati nei dintorni di Napoli, dov'erano anche verso il 40 a. C. Virgilio, Orazio, Vario. Fu molto caro ad Orazio, che lo ricordava, insieme con la lieta brigata degli altri condiscepoli, nella famosa satira (Sat. I, 5) in cui racconta il viaggio a Brindisi, del 37 a. C. Specialmente, poi, egli visse al fianco di Virgilio, condividendo con Vario l'onore della più intima amicizia e della costante compagnia dell'altissimo poeta. Il quale, morendo nel 19 a. C., istituì Vario e T. fra i proprî eredi, e ad essi in particolare lasciò i proprî manoscritti. Augusto allora affidava a entrambi, Vario e T., il compito di rivedere e pubblicare l'Eneide, cui Virgilio non aveva potuto dare l'ultima mano.
Bibl.: Schanz-Hosius, Geschichte der römischen Literatur, II, Monaco 1935; A. Rostagni, Virgilio minore, Torino 1933.