MAIESTATICO, PLURALE
Il plurale maiestatico (o pluralis maiestatis) consiste nell’uso della 1a persona plurale noi al posto della 1a persona singolare io da parte di autorità politiche e religiose in contesti ufficiali e in occasioni solenni
Sulla proposta del Nostro Ministro Segretario di Stato per gli Affari dell’Interno […] abbiamo decretato e decretiamo (Vittorio Emanuele II, Regio Decreto del 3 maggio 1868)
Nell’italiano contemporaneo quest’uso è sempre più raro. Spesso, anzi, ci si riferisce con ironia a chi usa il plurale al posto del singolare, soprattutto se non si tratta di un’autorità
Don Gustavo rispose con il pluralis maiestatis: – Noi pensiamo che il titolo della Beata Vergine di Lourdes stia bene a Lourdes (M. Moretti, La vedova Fioravanti)
Oltre al plurale maiestatico propriamente detto, ci sono altri casi nei quali si può usare la 1a persona plurale al posto della 1a persona singolare.
• Il plurale didattico è usato dal docente nelle spiegazioni o dall’autore nella manualistica
Adesso prendiamo in esame questo nuovo aspetto
• Il plurale narrativo è usato dal narratore nel racconto di una storia, di una trama o per manifestare una vicinanza con il lettore
Siamo a New York negli anni Trenta
Detto tra noi, non siamo per niente d’accordo
• Il plurale di modestia è usato quando, in un testo letterario, lo scrittore vuole limitare il peso della propria autorità
Renzo, avvertiamo i lettori, veramente non la poteva vedere (A. Balbiani, I figli di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella)
• Il plurale poetico è usato quando, in poesia, l’autore vuole evitare di parlare di sé stesso in prima persona
Ché mal per noi quella beltà si vide (F. Petrarca, Canzoniere)
A noi prescrisse / il fato illacrimata sepoltura (U. Foscolo, A Zacinto)
In tutti gli altri casi – ad esempio nella stesura di un saggio, di un articolo o di una tesi – è consigliabile usare sempre la 1a persona singolare.