plurifase
Modalità di applicazione dell’imposta generale sugli scambi. L’imposta p. colpisce il valore di un bene nelle varie fasi in cui si realizza il suo processo produttivo-distributivo. Si distingue dall’imposta monofase (➔ monofase), che viceversa incide soltanto su un singolo stadio. L’imposta p. ha, quindi, una base imponibile più ampia, poiché interessa tutti gli scambi con conseguente possibilità di utilizzare aliquote più basse. Può essere applicata ogni volta sul valore pieno di tutti i singoli atti di scambio di un bene, che si compiono nel passaggio dalla materia prima all’acquisto del prodotto finito da parte del consumatore, cioè sul prezzo di vendita inclusivo dell’imposta eventualmente assolta nelle precedenti fasi del processo produttivo (imposta p. cumulativa o a cascata) o solo sull’incremento di valore che si realizza in ciascuna fase (imposta p. non cumulativa o sul valore aggiunto). Nel primo caso, il carico complessivo d’imposta è tanto maggiore quanto più il processo produttivo è frazionato tra imprese diverse, in quanto l’imposta si cumula: sono quindi sfavoriti i beni caratterizzati da un numero elevato di passaggi, mentre sono favoriti i processi di integrazione verticale. Nel sistema tributario italiano, un esempio di imposta p. cumulativa era costituito dall’IGE (Imposta Generale sull’Entrata), sostituita nel 1974 dall’IVA (➔), attuale imposta p. sul valore aggiunto.