pluriformita
pluriformità s. f. inv. La capacità di poter assumere forme e aspetti diversi.
• È la «pluriformità nell’unità» a caratterizzare la vita della Chiesa. (Lorenzo Rosoli, Avvenire, 29 maggio 2012, p. 17) • è stato il cardinale [Angelo] Scola, il suo [di Carlo Maria Martini] successore alla guida della Chiesa di Ambrogio a tenere l’orazione funebre. [...] a riconoscere come «nella Chiesa le diversità di temperamento e di sensibilità, come le diverse letture delle urgenze del tempo, esprimono la legge della comunione: la pluriformità nell’unità». (Roberto Monteforte, Unità, 4 settembre 2012, p. 7, Cronaca Italia) • «Certi intellettuali, e non solo, considerano il cristianesimo un fatto superato; e lo fanno credendo di interpretare i comportamenti del popolo. Non è così: il Vangelo di Gesù resta pertinente e attuale. Dinnanzi ad un clima culturale confuso che io definirei di “babelismo”, il Papa ci indica la strada della pluriformità nell’unità, accettando il confronto con tutti. La Chiesa deve tornare a essere luogo appassionato di attrattiva, non luogo che genera noia» (Angelo Scola intervistato da Aldo Cazzullo, Corriere della sera, 2 aprile 2017, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dall’agg. pluriforme con l’aggiunta del suffisso -ità.
- Già attestato nella Stampa del 12 gennaio 1934, p. 1, Prima pagina.