Plutarco
Biografie a confronto
Plutarco è autore di numerosissimi scritti di filosofia, morale ed educazione, nonché delle famose Vite parallele, biografie in cui sono accostati un personaggio storico greco e uno romano. È un grande divulgatore del passato letterario greco ed è stato frequentemente letto e apprezzato dall’Umanesimo fino all’età contemporanea
Lo scrittore greco Plutarco vive tra la seconda metà del 1° e l’inizio del 2° secolo d.C. Nato nella piccola città di Cheronea in Beozia, non ama lasciare la sua patria, che sceglie come luogo privilegiato per coltivare la propria attività letteraria, frutto in gran parte di un appassionato studio sui volumi della sua ricca biblioteca. Ricopre, tuttavia, prestigiose cariche politiche e amministrative, che lo portano in qualche occasione a Roma, dove ha anche modo di stringere importanti amicizie con personaggi influenti legati alla corte dell’imperatore Traiano.
In una poderosa opera di sistemazione di tutto il patrimonio ideale della civiltà greca, la vastissima produzione di Plutarco spazia in ogni campo della cultura antica, abbracciando etica, filosofia, teologia, educazione, psicologia, politica, scienze naturali, letteratura, retorica e varia erudizione.
I numerosissimi scritti di Plutarco rappresentano in sostanza il più notevole tentativo di alta divulgazione che l’antichità ci abbia lasciato: riassumere e rielaborare, con uno stile semplice e accessibile, il pensiero dei più grandi autori della letteratura e della filosofia greche, nonché il contenuto di opere che non possiamo più leggere perché sono andate perdute nel corso del Medioevo.
Molti scritti di Plutarco sono dedicati al problema del rapporto tra etica e politica, molto sentito nell’età imperiale, quando i destini del mondo allora conosciuto dipendevano da un solo uomo. La politica deve seguire le leggi della morale o, invece, può farne a meno – se lo ritiene necessario – per conseguire un fine ‘superiore’? La risposta di Plutarco è chiara: la politica è soltanto una parte dell’etica, e deve seguire principi di umanità e correttezza.
Importanti sono le opere di carattere educativo, dedicate al modo in cui insegnare ai ragazzi la letteratura e la filosofia. Plutarco è a favore di un insegnamento mite e rispettoso del giovane; allo stesso tempo, però, non si dichiara contrario a una selezione – quasi una censura – di ciò che può o non può essere insegnato.
La filosofia che Plutarco rielabora nei suoi scritti non mira – come quella dell’età classica – alla formulazione di grandi teorie metafisiche ma, sulla scia delle filosofie dell’ellenismo, guarda alla felicità individuale e alla salute dell’anima, ai rapporti interpersonali e al grande dono dell’amicizia.
La fortuna di Plutarco, comunque, è senza dubbio legata alle Vite parallele, 22 coppie di biografie in ognuna delle quali sono accostati, spesso confrontati tra loro, due personaggi storici, uno greco e uno romano. Pur nella narrazione spesso romanzesca degli avvenimenti storici, cui corrisponde una sempre piacevole veste letteraria, non è mai assente nelle diverse monografie la ricerca di un insegnamento etico-politico.
Nel mondo ormai unificato e dominato da Roma Plutarco, non senza un certo orgoglio nazionalistico, sembra indicare nel glorioso passato della grecità le radici non solo dell’Impero Romano, ma di ogni società civile, constatando allo stesso tempo che solo una riflessione sui grandi modelli del passato (anche quelli negativi) può essere la base della costruzione di una civiltà fondata su valori etico-religiosi e moderati principi politici e sociali.
Dall’antichità all’età contemporanea Plutarco ha goduto di una fortuna straordinaria. Le sue Vite parallele sono state prese a modello da tutta la letteratura biografica europea, e hanno fornito esempi di virtù e di strategia militare a uomini politici e condottieri di ogni tempo. La produzione di carattere filosofico e morale, apprezzata già nel Medioevo dai cristiani, è stata per lunghissimo tempo l’unica fonte per la conoscenza del mondo greco. Amato dagli umanisti per la sua concezione dell’umanità e dell’amicizia, a Plutarco si ispirò Vittorio Alfieri nelle sue tragedie e anche Giacomo Leopardi che ne riprese alcuni motivi nelle Operette morali.