PNOM-PENH (o Phnom-Penh; A. T., 95-96)
Città dell'Indocina Francese, capitale della Cambogia, situata sulla riva destra del basso Mekong (a 280 km. dalle foci), là dove questo fiume si biforca (Fiume Anteriore e Fiume Posteriore; v. mekong) dopo aver ricevuto il Tonlé-sap, emissario del grande lago omonimo. Fondata nel sec. XV, prima della conquista francese dell'Indocina era una modesta borgata, un complesso di casette ammassate lungo il fiume e divise da sudice viuzze. Per la sua favorevole posizione alla congiunzione dei "quattro bracci", in un punto del Mekong che può essere raggiunto da navigli marittimi e nel mezzo di una regione fertile e assai ricca, Pnom-Penh ha avuto poi un rapido sviluppo, divenendo una bella città moderna, dalla pianta regolare, con vie ampie e rettilinee. Tra i suoi più ragguardevoli edifici sono da ricordare il palazzo reale e la Pagoda d'argento. La popolazione, composta di Cambogiani, Cinesi, Annamiti, Siamesi, Indiani e Francesi, era di 50.000 ab. nel 1900, saliti a 96.000 nel 1931. Pnom-Penh possiede un gran porto fluviale assai bene attrezzato, con un movimento di navi per 400.000 tonn. annue. Attivo è il commercio, specialmente di pesce secco, riso, cotone, indaco. Nei pressi della città si trovano un grande stabilimento per la sgranatura del cotone e una grande filatura di seta. Tra le strade ordinarie che si diramano da Pnom-Penh sono particolarmente importanti quelle per Battambang e la frontiera siamese, per Saïgon, per Kampot (porto sul Golfo del Siam) e per Angkor. Una ferrovia unisce Pnom-Penh a Battambang; è in costruzione la prosecuzione per M. Aran Pradhet (Siam); in progetto, poi, la ferrovia Pnom-Penh-Saïgon.