PODARGE (Ποδάργη)
Arpia, il nome della quale significa "la più veloce".
Nella poesia omerica (Il., xvi, 150 ss.; xix, 400 s.) è menzionata come madre dei cavalli di Achille, Xanthos e Balios, e di Zefiro; Stesicoro (fr. i, Diehl) la considera come una cavalla divina, madre di Phogeos e di Harpagos; Nonno (Dion., xxxvii, 154) infine, la ricorda come una cavalla, nata da Borea e da un'arpia sicionia. Nella tradizione letteraria appare, pertanto, come una figura in cui si mescolano i caratteri dell'arpia con quelli del cavallo: l'arte figurativa, dalla quale conosciamo d'altra parte rappresentazioni di arpie-sirene e di arpie-uccelli, non ci conserva esempî di arpia-cavallo. Si è voluto leggere P. in una didascalia apposta ad una normale figura di arpia, dipinta sulla coppa di Würzburg con rappresentazione della leggenda di Fineo, ma un esame più attento dell'iscrizione dà ragione a chi afferma non essere conosciuto, dall'arte figurativa, tale mostro arpia-cavallo.
Bibl.: O. Höfer, in Rocher, III, 2, 1897-909, col. 2591, s. v.; E. Langlotz, Griechische Vasenin Würzburg, Monaco 1932, p. 23 ss., n. 164, tavv. 26-27; H. Kenner, Flügelfrau und Flügeldämon, in Öst. Jahreshefte, XXXI, 1939, p. 81 ss.; id., in Pauly-Wissowa, XXI, 1951, col. 1140, s. v., n. i; G. Cressedi, in E. A. A., I, 1958, p. 670 (e bibl.) s. v. Arpie.