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Poi che sguardando il cor feriste in tanto

di Eugenio Ragni - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Poi che sguardando il cor feriste in tanto

Eugenio Ragni

. Sonetto (Rime dubbie XV; schema Abba Abba; cdc dcd) attribuito a D. da alcuni studiosi (Witte, Moore) sulla scorta della nota (" idem Dantes ") presente nell'unica testimonianza manoscritta del sonetto, il codice o 63 sup. della biblioteca Ambrosiana (non è stato finora possibile rintracciare un altro testimonio, la guardia membranacea di un codice del sec. XVI, veduto dal Lamma, dove però il componimento risultava attribuito a Cino da Pistoia).

Il dubbio sull'attribuzione è rafforzato dalla comprovata inattendibilità di molte delle attribuzioni del codice Ambrosiano. Né il contenuto del sonetto - una variazione sul tema " del frustissimo spunto doloroso, in un'accezione piuttosto mediocre " (Contini) - offre elementi a sostegno della paternità dantesca; benché, come pur nota il Mattalia, non vi siano " ragioni stilistiche per rigettarlo come non dantesco ".

Bibl. - E. Lamma, Questioni dantesche, Bologna 1902, 11; M. Barbi-V. Pernicone, Sulla corrispondenza fra D. e G. Quirini, in " Studi d. " XXV (1940) 100-108; Contini, Rime 253-254; D.A., Rime, a c. di D. Mattalia, Milano 1943; Barbi-Pernicone, Rime 685-686.

Vocabolario
cor bovinum
cor bovinum 〈kòr …〉 locuz. lat. scient. (propr. «cuore bovino»), usata in ital. al masch. – In medicina, ipertrofia del cuore in tutte le sue sezioni (atrî e ventricoli).
tanto
tanto agg., pron. e avv. [lat. tantus agg., tantum avv.]. – 1. agg. a. Al sing., riferito a cosa, così grande, in così gran quantità, e con sign. più determinati, così lungo, così ampio, così esteso, così forte, così intenso, ecc.: andate...
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