POIENESTI
Centro archeologico in Romania, sull'altopiano centrale della Moldavia a 20 km ad E da Vàslui, lungo il fiume Racova. Gli scavi del 1949 hanno messo in luce sei epoche ben distinte: 1) una stazione neolitica con ceramica dipinta di stile tricromo Cucuteni A; 2) resti d'una stazione dell'Età del Bronzo; 3) resti d'una stazione geto-dacica del sec. IV a. C. e due tombe a incinerazione della stessa epoca, una delle quali rappresenta un caso di seppellimento in un forno ardente; 4) una necropoli a incinerazione con urne nere del sec. II-I a. C.; 5) resti d'una stazione del sec. III d. C.; 6) una seconda necropoli con rito misto, a incinerazione e ad inumazione, caratterizzata da urne rosse e grigie del sec. III-IV d. C. Queste vestigia di epoca diversa sono state constatate sullo stesso punto, in uno strato di cultura d'uno spessore di 8o cm.
Di una speciale importanza sono le due necropoli delle fasi 4 e 6, a causa del loro ricco corredo che arreca un contributo decisivo alla soluzione di tutta una serie di problemi relativi alla storia della Moldavia nell'antichità. Le urne nere del sec. ii-i a. C., di un tipo ignoto nel resto della Dacia ma molto diffuso invece nelle regioni dell'Oder e della Vistola in epoca La Tène, si devono collegare all'espansione dei Bastarni dai Carpazi verso le bocche del Danubio, espansione attestata dalle fonti letterarie proprio in quest'epoca. Lavorate a mano, d'una pasta nera tipo bucchero, con imboccatura sfaccettata e piccoli manici a forma di X, queste urne contengono fibule di bronzo e di ferro dei tipi La Tène II e III, lunghe fibule di ferro, coltelli e rasoi pure di ferro, numerosi vaghi di collana in vetro trasparente con una foglietta d'oro nella struttura.
La seconda necropoli, del sec. iii e iv d. C. appartenente all'ultima fase della stazione, è caratterizzata da tombe a inumazione senza corredo e da tombe a incinerazione: in queste ultime le urne sono lavorate al tornio e le forme sono specialmente ispirate alla ceramica provinciale d'età romana; in esse, presso le ossa calcinate sono stati deposti orecchini e pendagli di filigrana d'argento, fibule di bronzo, spille smaltate policrome, piccoli bicchieri di vetro con una serie di elementi ovali a rilievo disposti verticalmente, vaghi di collana sferici in corallo, pasta vitrea, vetro, calcedonio e vaghi tetradrici di cornalina, resti di cipria rosa. Tale corredo è caratteristico per una cultura che si è potuta specialmente constatare sul territorio della Moldavia e può essere attribuita ai Carpi - uno dei rami della popolazione dacica - che, in quell'epoca, hanno avuto un ruolo storico importante nelle contrade a E dei Carpazi.
Bibl.: R. Vulpe, Sàpàturile de la Poinesti din 1949, in Materiale, I, pp. 213-506; id., Le problème des Bastarnes à la lumière des découvertes archéologiques en Moldavie, Bucarest 1955, nuova edizione dell'articolo apparso in Nouvelles études d'histoire présentées au Xe Congrès des Sciences historiques, Roma 1955, pp. 103-119.