BURY, Pol
Pittore e scultore belga, nato a Haine-Saint-Pierre il 26 aprile 1922. All'Académie des Beaux-Arts di Mons nel 1938-39 studia pittura, disegno e decorazione sotto la guida di L. Buisseret e di L. Navez. Nel 1939 a La Louvière fonda con A. Chavée e A. Lorent il gruppo Ruptures: le prime esperienze surrealiste, nel segno di R. Magritte, culminano con la partecipazione alla mostra Surréalisme (Bruxelles, 1945). Nel 1947 diviene membro della Jeune peinture belge e dal 1949 al 1951 collabora all'attività del gruppo Cobra, pur nella sua caratterizzazione formale più costruttivista; ancora, nel 1952 aderisce all'Art Abstrait di Bruxelles.
Un nuovo corso si apre nel 1953 con le ricerche sul movimento che lo introducono alla manifestazione Le Mouvement presso la galleria Denise Réné a Parigi (1955), esordio dell'arte cinetica. All'inizio sono i Plans mobiles, composizioni pittorico-spaziali con spostamento alterno di piani sovrapposti, bilanciati su un asse, agito dallo spettatore. Seguono nel 1957-58 i Multiplans che sanciscono l'uso del motore elettrico, tenuto celato: questo, imprimendo a tavole di sezione quadrata, opportunamente giustapposte e dipinte, dei lenti spostamenti con diversa entità di rotazione, oltre a mutare indefinitamente l'articolazione dell'opera, suscita un'imprevista, ulteriore sensazione connessa all'impercettibilità del movimento stesso. In tale direzione (Ponctuations pneumatiques, Entités érectiles, Retractiles, ecc.) la riflessione sui punti luminosi, sui filamenti elastici di metallo e naylon, variamente organizzati su un supporto, raggiunge esiti di sottile intensità: la creazione aperta a continue trasformazioni, a un costituirsi animato da un movimento invisibile, genera una sorta di germinazione vitale di inquietante matrice surreale le cui eventuali referenze naturalistiche, organiche o simboliche, connesse alle impressioni soggettive, sono esterne all'essenza dell'opera. Nei diversi aspetti della sua ricerca che contempla lavori a rilievo e a tutto tondo con la realizzazione di fontane, che intercala strutture di più complessa costruzione (formate da cilindri, cubi, anelli, sfere, ecc.) e superfici scandite da labirintici disegni prospettici percorsi da lentissime biglie, B. mira al movimento "aperto, anonimo, silenzioso e soprannaturale", al movimento puro quale manifestazione di un tempo relativo nel progressivo mutare. Il suo lavoro, esposto in musei europei e americani, comprende anche interessanti esperimenti nel settore della fotografia.
Scritti dell'artista: La boule et le trou, 1961; Le petit commencement, 1965; La boule et le cube, 1967; Derrière le miroir, 1969; L'art à bicyclette et la révolution à cheval, 1972; Art is too serious to be left in the hands of artists, 1973; Les sexes des anges et celui des géomètres, 1976; Léon III, l'Isaurien, dit l'Iconomaque. Essai d'iconophobie, 1976; Les horribiles mouvements de l'immobilité, 1977.
Bibl.: E. Ionesco, Twice Pol Bury: Cinetizations, moving sculptures, Lefebre Gallery, New York 1966; P. Selz, E. Jonesco, A. Balthazar, Pol Bury, Milano 1967; Pol Bury, University Art Museum Berkeley, The Solomon R. Guggenheim Museum, Berkeley 1970; D. Ashton, Pol Bury, Parigi 1970; Pol Bury: 25 tonnes de colonnes, Saint Paul de Vence 1974; P. F. Althaus, Pol Bury, Galerie Maeght, Zurigo 1977; M. Moutashar, A. Tronche, R. Brodier, D. Ashton, Pol Bury: oeuvres de 1963 à 1978, Arles 1979.