Vedi POLIBIO dell'anno: 1965 - 1996
POLIBIO (Πολύβιος, Polybius)
L'iconografia di P., il celebre storico greco di Megapoli vissuto fra il 200 e il 120 circa a. C. (venuto a Roma come ostaggio nel 168, legatosi quindi col circolo degli Scipioni, poi, dopo il 146, designato da Roma a provvedere all'assetto della Grecia come provincia romana), si basa su una stele a rilievo di Kleitor (Arcadia) con un giovane guerriero stante, vestito di chitone e mantello, con elmo e scudo ai piedi, la lancia nella sinistra e la mano destra levata in alto.
La stele, opera dell'atticismo classicheggiante, si data al 140 circa a. C. e reca un epigramma frammentario nel quale, con l'aiuto di un epigramma di Olimpia dall'analogo ductus, è stato integrato il nome di Polibio. Ciò si accorda con la testimonianza di Pausania (viii, 9, i; 30, 37, I; 48, 8) che ricorda quattro stele marmoree a rilievo (λίϑου λευκοῦ στῆλαι) dedicate a P., a Mantinea, Megalopoli, Likosura, Tegea. La stele di Kleitor tuttavia ha solo valore commemorativo e ideale e non può fornirci alcun elemento sulla reale iconografia di Polibio. Suggestiva, ma non dimostrata, l'attribuzione della stele allo scultore Damophon. Una statua a tutto tondo (ἀνδριάς) di P. è ricordata da Pausania (viii, 44, 5) a Pallantion. La base con iscrizione di un'altra statua dedicata a P. dagli Elei è stata trovata in Olimpia.
Bibl.: W. Dittenberger, in Arch. Zeit., XXXVI, 1878, p. 37, n. 112; A. Milchhöfer, ibid., XXXIX, 1881, p. 154 ss.; id., in Brunns Festschr., 1893, p. 39, nota I; J. J. Bernoulli, Gr. Ik., II, p. 184 s.; Fr. Studniczka, in Sitzungsb. Leiptiz, LXIII, 1911, p. 3 s.; Möbius, in Jahrbuch, XLIX, 1934, p. 57; Catalogo Mostra Augustea, Sez. IV, n. i; G. Becatti, Attikà, in Riv. Ist. Arch. e st. Arte, VII, 1940, p. 46 ss.; K. Schefold, Bildnisse de antiken Dichter, Redner u. Denker, Basilea 1943.