polifagia
Ingestione di una sproporzionata quantità di cibo (detta anche iperfagia) connessa a turbe dei meccanismi fisiologici che contribuiscono a regolare l’appetito; può essere sintomo di un disturbo del comportamento alimentare, o di altre malattie psichiche, oppure essere indotta da farmaci o da malattie organiche.
Lesioni organiche e sindromi disfunzionali dell’ipotalamo provocano alterazioni neuroendocrine che coinvolgono i centri della fame; lo stesso fanno una patologia corticale, sia frontale che temporale, e la demenza. L’ipertiroidismo, per aumento del metabolismo a causa dell’attivazione simpatica in eccesso, insieme all’agitazione psichica è accompagnato da p., con o senza aumento ponderale. I corticosteroidi endogeni in eccesso, o esogeni, agiscono sui centri della fame direttamente o tramite la mediazione di sostanze ipotalamiche. Il diabete mellito è accompagnato molte volte (ma raramente se è scompensato) da p. connessa a un eccesso di stimolo insulinico e a ipoglicemia transitoria. Anche l’instabilità glicemica del diabetico non controllato causa p. con lo stesso meccanismo. Sindromi psichiche, non strettamente afferenti ai disturbi del comportamento alimentare, si manifestano con p.: demenza, mania, depressione, stati d’ansia. I farmaci neurolettici possono indurre p. incontrollata, anche mediata da iperinsulinemia. Una p. può essere effetto collaterale di terapia con corticosteroidi, anabolizzanti, o per sovradosaggio di vitamine del gruppo B.
Non sempre la p. è per tutti i cibi e in qualsiasi circostanza: come accennato, può dipendere da ipoglicemia transitoria, e in questo caso è intermittente; la p. per i glicidi è sia del diabetico che dello psicotico; quella della tireotossicosi è mista, ma ricerca proteine per ovviare inconsciamente al catabolismo proteico e all’astenia. La p. dell’obeso ipotalamico è incontrollata, a qualsiasi orario e per qualsiasi cibo. Nelle demenze non vi è discernimento sulla qualità del cibo, e la p. è accompagnata all’ingestione di sostanze non commestibili.
I diversi meccanismi patogenetici impongono la rimozione dei fattori causali, quando possibile, spec. di quelli endocrini (un monitoraggio glicemico e insulinemico anzitutto). Per la p. talamica e psichica non esistono farmaci specifici, sebbene gli antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina diano in molti casi eccellenti risultati (sono escluse le demenze e le manie).