POLINICE (Πολυνείκης, Polynices)
Figlio, secondo la versione più nota della leggenda, di Edipo e di Giocasta, maledetto col fratello Eteocle dal padre nell'orrore del proprio riconosciuto incesto. Avendo pattuito con Eteocle un'alternanza di regno, si vede da questo cacciato al venire del proprio turno (secondo altri è rovesciato mentre è al potere), e si rifugia da Adrasto re di Argo, che gli dà in moglie la figlia Argea, e con gli altri cinque eroi muove contro Tebe a riconquistargli il regno. Invano (Edipo a Colono di Sofocle) P. tenta di trarre dalla sua parte il vecchio Edipo, che gli rinnova la maledizione e gli predice la morte per mano del fratello. E infatti nel decisivo assalto contro Tebe, P. scontratosi con Eteocle, lo uccide, e a un tempo ne riceve il colpo mortale (Sette a Tebe di Eschilo). Anche dopo morto, egli è causa di sciagura, ché la sorella Antigone, per avergli generosamente resi gli onori funebri, contravvenendo al divieto di Creonte, è da questo tratta a morte (Antigone di Sofocle). L'arte dei grandi tragici attici, più assai che non la primitiva rielaborazione della leggenda nella Tebaide ciclica, e quella tardiva nella Tebaide di Stazio, ha dato alla figura del figlio di Edipo, corrente incontro al suo fato, una sua fosca grandezza.
In rilievi di sarcofagi e ciste funerarie, egli è spesso rappresentato nel momento del duello con Eteocle.