POLISTENA (A. T., 27-28-29)
Cittadina della Piana di Palmi nella provincia di Reggio di Calabria, situata a 239 m. s. m. sulla fiumara Calderaro, influente del Metramo-Mesima, con 12.644 ab. (1931). Polistena, probabilmente di origine bizantina, fu infeudata al principio del sec. XV ai Milano-Ventimiglia principi di Ardore e fu capoluogo di marchesato. Distrutta intieramente dal terremoto del 1783, che ebbe nel suo territorio l'epicentro, e ricostruita, conserva notevoli resti monumentali nella Chiesa madre (vigorosa Deposizione, pala marmorea del sec. XVI, d'incerto autore), nelle chiese della Trinità, del Rosario, ecc. Polistena ebbe una notevole tradizione artistica, continuata nel sec. XIX e nel XX da varie famiglie (i Morano, originarî della vicina Caridà, stuccatori, scultori e architetti, gli Scerbo, Ierace, ecc.). È centro commerciale (olî, vini) e artigiano (attrezzi rurali, cesti e fisci per industria olearia) notevole, con rinomata fiera della Candelora. Ha stazione ferroviaria della complementare Gioia Tauro-Cinquefrondi. Il grosso comune agricolo ha una superficie di 12,62 kmq. e una popolazione di 14.992 ab. (1931). Unica frazione a km. 3,5 Melicucco.
Bibl.: P. Calcaterra, Monografia di Polistena, Polistena 1931.