• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

politica di bilancio

di Giuliana De Luca - Dizionario di Economia e Finanza (2012)
  • Condividi

politica di bilancio

Giuliana De Luca

Manovra adottata dall’operatore pubblico che prevede l’uso del bilancio quale strumento per raggiungere obiettivi di stabilità (➔ anche politica di stabilizzazione) o di sviluppo economico (➔ politiche per la crescita; politica fiscale). Nel dibattito sulle p. di b. da attuare, il problema centrale è quello di stabilire se sia valido giustificare l’esistenza di un possibile squilibrio tra spese ed entrate tributarie (disavanzo pubblico, ➔ deficit pubblico) in funzione delle condizioni congiunturali e strutturali del sistema economico.

Politiche fondate sull’approccio classico

Secondo alcune teorie basate sulla visione della finanza neutrale propria degli economisti classici, le manovre di bilancio devono assicurare l’equilibrio tra spese ed entrate (teoria del pareggio) per evitare che l’attività finanziaria dello Stato influenzi il sistema economico. Il disavanzo è tollerabile solo in circostanze eccezionali (guerre, calamità ecc.), mentre l’avanzo non è ammissibile, in quanto si sottrarrebbe ricchezza ai privati prelevando risorse senza un corrispondente impiego. Pur se non realizzabile anno per anno, l’equilibrio tra spese ed entrate può essere raggiunto annualmente per la parte corrente (ossia per la parte relativa al funzionamento degli organi pubblici e alla fornitura dei servizi istituzionali) e nel lungo periodo per la parte in conto capitale, ossia per la quota che riguarda gli investimenti (teoria del doppio bilancio). Oppure l’equilibrio tra entrate e uscite può derivare della compensazione fra avanzi e disavanzi congiunturali (teoria del bilancio ciclico). Il bilancio non deve rispettare i vincoli di pareggio ogni anno; è sufficiente che questo si consegua alla fine di un ciclo economico, ammettendo così la possibilità che il bilancio possa essere in qualche momento del ciclo in disavanzo: i deficit registrati nelle fasi di depressione sono compensati dagli avanzi delle fasi di espansione.

Politiche di ispirazione keynesiana

Altre teorie sulla finanza pubblica, invece, abbandonano del tutto il principio del pareggio, considerano il bilancio esclusivamente come uno strumento di intervento in funzione dell’equilibrio economico generale: si tratta delle teorie del bilancio funzionale e del bilancio di piena occupazione. Secondo la teoria della finanza funzionale, di ispirazione keynesiana, il bilancio pubblico (➔) ha una funzione anticiclica, cioè attenua le fluttuazioni del sistema economico e deve essere utilizzato per espandere la domanda aggregata (➔) oppure per ridurla, secondo gli obiettivi di politica economica. La teoria del bilancio di pieno impiego, formulata e applicata negli Stati Uniti a partire dagli anni 1960 durante i governi di J.F. Kennedy e L.B. Johnson, costituisce una specificazione del concetto di bilancio funzionale. Il deficit di bilancio viene considerato un mezzo per favorire la piena occupazione quando i fattori produttivi disponibili non vengano pienamente utilizzati e la produzione complessiva risulti inferiore a quella di pieno impiego. In questi casi l’operatore pubblico, per sostenere la domanda, può finanziare una maggiore spesa in deficit senza dover ricorrere al prelievo di imposte (che ridurrebbero le capacità di acquisto dei contribuenti e quindi la domanda). Con questa manovra lo Stato rimette in circolazione nel sistema economico la quota di risparmio non investito dai privati, creando una domanda aggiuntiva rispetto a quella già esistente; l’espansione della domanda dovrebbe stimolare le iniziative economiche e attraverso il meccanismo del moltiplicatore (➔), favorire un aumento della produzione, fino a giungere alla piena occupazione.

Altre formulazioni teoriche

Le teorie fondate sul disavanzo come strumento di politica economica possono condurre a deficit molto elevati, che si autoalimentano a causa dell’onere degli interessi, creando problemi di sostenibilità. Esse possono costituire misure transitorie in periodi di recessione e avere effetti positivi solo se nel sistema economico esistano risorse inutilizzate, altrimenti rischiano di innescare spinte inflazionistiche. Per es., in diversi Paesi, tra cui l’Italia, l’errata applicazione delle p. di b. di ispirazione keynesiana ha prodotto negli ultimi decenni una crescita esponenziale del debito pubblico (➔ p), obbligando i governi a porsi come obiettivo il rientro, imposto anche dal Trattato di Maastricht. In linea con questa nuova esigenza, sono state rivalutate teorie che, contrarie al deficit spending, cercano di conciliare le esigenze dell’equilibrio finanziario con quelle della politica economica. Tra queste, la teoria della stabilizzazione con il bilancio in pareggio, formulata dall’economista norvegese T. Haavelmo (➔), afferma la possibilità di effettuare una politica congiunturale a sostegno della domanda mantenendo il bilancio in pareggio attraverso il meccanismo del moltiplicatore: infatti, un incremento di spesa pubblica in valore aggiunto accresce il PIL più di quanto lo deprima un identico aumento delle imposte (atto a mantenere in pareggio entrate e uscite pubbliche), sicchè la spesa pubblica addizionale finanziata  in pareggio provoca un aumento del reddito pari a essa. Ciò significa che non è necessario ricorrere all’indebitamento per ottenere un aumento del PIL.

Vedi anche
spésa pùbblica spésa pùbblica Erogazione di risorse effettuata dallo Stato e da altri enti pubblici per produrre beni e servizi necessari al soddisfacimento dei bisogni pubblici e al raggiungimento delle altre finalità perseguite dagli enti stessi. tipi di spesa Le spesa pubblicap. si distinguono in spesa pubblicap. ... polìtica econòmica polìtica econòmica Complesso degli interventi adottati dall'operatore pubblico per indirizzare l'andamento dell'economia verso gli obiettivi desiderati; anche lo studio degli orientamenti teorici cui si ispirano tali interventi. In questo senso la politica economicae. è, quindi, quella parte della scienza ... débito pùbblico débito pùbblico In senso lato il debito diretto dello Stato, quello delle aziende statali autonome (come per es. l’ANAS), delle Regioni, delle Province, dei Comuni, delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, delle imprese ed enti speciali che direttamente o indirettamente appartengono ... Credito È il diritto di pretendere l’adempimento di una prestazione, suscettibile di valutazione economica. Il credito, pertanto, ha un carattere patrimoniale in considerazione del suo oggetto (la prestazione), ma il contenuto del medesimo può non essere patrimoniale (crediti per prestazioni artistiche, didattiche). ...
Tag
  • TRATTATO DI MAASTRICHT
  • DOMANDA AGGREGATA
  • INFLAZIONISTICHE
  • DEBITO PUBBLICO
  • CICLO ECONOMICO
Vocabolario
stato²
stato2 stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio grammaticale: complemento di stato in...
polìtica
politica polìtica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. politico (sottint. arte); cfr. gr. πολιτική (τέχνη)]. – 1. a. La scienza e l’arte di governare, cioè la teoria e la pratica che hanno per oggetto la costituzione, l’organizzazione, l’amministrazione...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali